Il diritto all’istruzione, codificato sia a livello internazionale che nazionale, è uno dei cardini su cui si costruiscono democrazia e sviluppo. Al di là della formulazione scelta (diritto all’istruzione, diritto all’educazione, diritto allo studio), questo principio si caratterizza perché riconosce a tutti gli individui la possibilità di accedere ad un bagaglio di conoscenze e competenze considerazione essenziali alla crescita della persona.
Gratuita, obbligatoria, non discriminatoria e di qualità. I diversi strumenti giuridici qualificano così l’istruzione di cui uno Stato deve farsi garante. E da questa costruzione del diritto all’istruzione emerge chiaro il suo essere uno strumento per realizzare altri diritti. Educare significa consentire ad un individuo di elevarsi culturalmente, socialmente ed economicamente. Ma significa anche regalare alla collettività una mente in grado di collaborare alla definizione di una società più equa, più giusta, che abbia a cuore questioni come l’uguaglianza, la pace, lo sviluppo sostenibile. In questa prospettiva, ancora più importanza acquisisce il diritto all’istruzione quando concretamente garantito alle fasce più povere della popolazione, per le quali la conoscenza rappresenta una possibilità di riscatto e un modo per attivare il tanto agognato ascensore sociale.