Europa

Un giovane afgano trasporta il padre sulle spalle lungo il confine serbo-ungherese, alle 23:50 del 14.09.15. A mezzanotte le autorità chiuderanno la frontiera. Foto di Valerio Muscella

Stephen Castles: "Ecco perché siamo nell'era delle migrazioni"

Secondo i primo direttore dell'Istituto delle migrazioni di Oxford "le migrazioni non sono un problema da gestire. Non servono politiche sui migranti, ma interventi che garantiscano piena occupazione e diritti per tutti".

Francesca Dalrì

Francesca DalrìGiornalista, il T quotidiano

Un gruppo di migranti attende di essere trasportato a bordo della nave Sea Watch 3 in acque internazionali a nord della Libia (febbraio 2020). Foto di Valerio Muscella

I diritti calpestati dei migranti

Capire i dati, ripensare il linguaggio e le categorie tradizionali: azioni necessarie per andare oltre gli stereotipi sulle migrazioni, che hanno portato alla progressiva criminalizzazione del diritto umano alla mobilità

Monica Massari

Monica MassariProfessoressa associata di Sociologia dell’università di Milano

Un agente della polizia albanese impegnato a sradicare piante di marijuana (Cataldi)

Marijuana, banane e coca Succede in Albania

La produzione di marijuana è cresciuta, anche se il premier Edi Rama nega. I gruppi criminali sono diventati più forti anche grazie alla corruzione e alle protezioni politiche

Valerio Cataldi

Valerio CataldiInviato Tg3

Migrante picchiato al confine tra Croazia e Bosnia. Credits: Danish Refugee Council

Migranti, le violenze della polizia croata e le responsabilità dell'Italia

Sulla rotta balcanica delle migrazioni, le inchieste sulle violenze della polizia croata non si contano più. Abusi occultati dall'Europa che godono anche della complicità, involontaria, delle forze dell'ordine italiane

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

Rifugiati siriani e iracheni, vicini all'isola di Lesbo, soccorsi dagli operatori della ong Proactiva Open Arms nel 2015 (foto da Wikipedia)

Tra Erdogan e Covid, i migranti in bilico alle porte dell'Europa

Nello Stato anatolico più di quattro milioni di rifugiati, soprattutto siriani, vengono usati per minacciare Bruxelles. Dopo averli spinti verso le frontiere a marzo, Ankara li tiene sul suo territorio senza un'adeguata assistenza sanitaria

Murat Cinar

Murat CinarGiornalista

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