Raccontare i movimenti dei popoli, dalle migrazioni interne a quelle tra gli Stati, significa seguire gli spostamenti delle persone nel mondo e, soprattutto, raccontare le storie nascoste dietro numeri e fatti di cronaca. Fame e sofferenza, il desiderio di una vita degna o anche solo di vivere. Ma le motivazioni di chi parte si mescolano a quelle di chi, anche senza spostarsi, cerca di costruire il futuro che gli è stato negato.
Abbandono degli studi, competenze insufficienti, disparità territoriali: anziché sparire, spesso in classe le differenze tra alunni si rafforzano e moltiplicano. E chi si allontana dai banchi rischia di avere meno possibilità lavorative in futuro
Il governo di Varsavia continua a respingere iracheni, siriani e afghani che scappano dai conflitti, violando il diritto d'asilo. Da nove giorni, un gruppo di sei cubani si trova bloccato nella foresta, al gelo, senza mangiare né bere. La volontaria …
La commissione Affari costituzionali ha adottato il testo unificato che lega il riconoscimento della cittadinanza ai minori stranieri al percorso scolastico. Vota a favore Forza Italia. Contrari solo Fratelli d'Italia e Lega Nord
Negli ultimi mesi migliaia di persone sono arrivate in Bielorussia, sperando di raggiungere l'Europa. Un ex ufficiale spiega a lavialibera il disegno politico del regime, supportato dall'intelligence russa
Nei mesi scorsi migliaia di persone sono arrivate in Bielorussia, sperando di raggiungere l'Europa. Ma il governo di Varsavia ha ostacolato la libertà di informazione e gli aiuti umanitari nella zona di confine, negando il diritto d'asilo nel …
Corruzione, instabilità economica e un futuro incerto su cui pesa quanto successo in agosto a Kabul ha spinto molti a comprare un biglietto per Minsk, sperando di raggiungere l'Europa. Intervista a Bilal Wahab, ricercatore del Washington Institute
A trent'anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, lavialibera propone a lettrici e lettori un numero speciale: una riflessione a più voci sugli anni che ci separano dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un antidoto contro la retorica delle celebrazioni