2025 - numero 33

Giochi insostenibili

A meno di sette mesi dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, la nuova inchiesta di lavialibera mette in fila tutte le promesse tradite dai prossimi Giochi: cresce l’allarme per gli impatti ambientali, economici e democratici di un evento che, nato sotto il segno della sostenibilità, rischia di lasciare un’eredità fatta di debiti, consumo di suolo, speculazioni e trasparenza parziale. I numeri dell’inchiesta parlano chiaro: dai 1,36 miliardi previsti inizialmente si è passati a un budget complessivo di quasi 6 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi in infrastrutture, molte delle quali scollegate dalle esigenze sportive. Dei 94 interventi infrastrutturali, 44 riguardano impianti sportivi, 50 le infrastrutture di trasporto. Il 43 per cento dei cantieri non è ancora partito, il 39 per cento non sarà pronto prima della fine dei Giochi e il 64 per cento dei progetti non ha mai avuto una valutazione d’impatto ambientale.

Come ha ricordato Luigi Ciotti nel suo editoriale, le Dolomiti oggi parlano un linguaggio fatto di frane, siccità, ecosistemi fragili: “La montagna che frana ci manda dei segnali importanti – ricorda –, prima di tutto sullo sgretolamento dell’etica pubblica che mette a rischio l’integrità dei territori e la vita di chi li abita”. In questo contesto si costruisce – spesso ex novo – a qualsiasi costo: emblematica la pista da bob di Cortina, voluta contro il parere del CIO, costata 120 milioni e oltre 800 alberi abbattuti. “Non si tratta di voler 'rovinare la festa' che le Olimpiadi rappresentano come qualcuno ci accusa – chiude Ciotti –, semmai di proteggere quella festa da chi vuole trasformarla in una pura occasione di lucro”.

Non va molto meglio sulla puntuale rendicontazione al Paese di quanto fatto: previsto fin dal 2020 come organismo garante di trasparenza e legalità, il Consiglio olimpico è stato istituito formalmente solo nel 2022 e si è insediato nel 2024, ma non ha ancora mai relazionato al parlamento. La sua prima e unica relazione pre-Giochi potrebbe arrivare, forse, a soli sei mesi dall’accensione del braciere olimpico. Anche l’impronta ecologica “dei Giochi più sostenibili e memorabili di sempre” tradisce le promesse: per gli impianti saranno necessari 2 milioni di metri cubi di neve artificiale, che sarà creata con l’utilizzo di 840mila metri cubi d’acqua e scorrendo. "Forse gli organizzatori lo hanno dimenticato, ma nelle 127 pagine del dossier di candidatura la parola “sostenibilità” compariva ben 96 volte – ricorda la direttrice Elena Ciccarello –, invece nella lista dei 45 sponsor e partner ufficiali di Olimpiadi e Paralimpiadi è facile incontrare i nomi dei colossi dell'industria fossile e bellica e imprese note per lo sfruttamento ambientale e del lavoro". Le Olimpiadi non stanno portando benefici diffusi, ma stanno alimentando un turismo d’élite che spopola la montagna: +80 per cento il rincaro degli affitti brevi, fino a 30.000 euro a notte a Cortina. Nel frattempo, dai controlli antimafia nei cantieri emerge che almeno 56 soggetti coinvolti nelle opere risultano segnalati per contiguità mafiose.

Nello stesso numero, un'intervista al regista bosniaco Ado Hasanović, che ha utilizzato i filmati realizzati dal padre durante l'assedio di Srebrenica per realizzare un nuovo docufilm sul conflitto nella ex Jugoslavia: un modo per ricordare i trent'anni della strage, a partire dal tema, sempre attuale, del racconto della guerra da parte di chi la vive in prima persona. Nella sezione Culturama, un focus sul fenomeno booktok, che segna una crescita inedita di vendita di libri, ma anche un parallelo crollo della qualità dei contenuti. E poi le rubriche, gli approfondimenti e la graphic story, questa volta dedicata alla strage del Rapido 904

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