Foto di S. Lacedelli
Foto di S. Lacedelli

Il consiglio olimpico congiunto e quella trasparenza difficile da ottenere

Il Consiglio olimpico congiunto avrebbe dovuto supervisionare il programma di realizzazione dei Giochi, ma è entrato in funzione solo nel 2024

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

1 luglio 2025

Monitorare stanca. E anche riferire in parlamento, se la relazione riguarda le Olimpiadi invernali del 2026.  Eppure le premesse erano buone: nel dossier di candidatura era prevista la costituzione di un Consiglio olimpico congiunto incaricato "della supervisione al massimo livello dei Giochi", con il "mantenimento dei massimi standard di trasparenza e rendicontazione in tutti gli aspetti della pianificazione". E anche nel decreto iniziale sulla manifestazione, datato 2020, si faceva riferimento a questo organo, i cui impegni sarebbero iniziati nel 2022, tre anni dopo la nascita della Fondazione Milano Cortina 2026 e un anno dopo la costituzione di Simico. Il 30 marzo 2022 l’allora sottosegretaria con delega allo Sport Valentina Vezzali aveva firmato il decreto dell’istituzione del Consiglio, composto da 15 enti, tra ministeri, regioni, province, comuni interessati dai Giochi, società sportive, Fondazione e Simico. A questa lista si era poi aggiunto anche un membro del ministero del Turismo. Entro trenta giorni da quella data si sarebbero dovuti nominare i componenti: cosa è successo dopo, invece, lavialibera l’ha scoperto solo attraverso un accesso civico al ministero dello Sport.

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