2024 - numero 30

Nessuno mi può giudicare

Politica insofferente ai controlli e pronta all'attacco della magistratura. Da quando è al potere, la destra guidata da Giorgia Meloni ha moltiplicato le occasioni di scontro nei confronti dei tribunali e delle autorità di controllo. "Oggi, quando una norma viene messa in discussione nella sua legittimità, si cerca di farlo passare come un abuso da parte di giudici politicizzati, interessati a far valere la propria opinione ‘contro’ la volontà popolare, di cui il governo si ritiene unico detentore", scrive Luigi Ciotti nel suo editoriale.

"La tensione tra politica e giustizia è fisiologica ed è una fortuna che ci sia – osserva il giurista Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte costituzionale –. Nel nostro caso si è andati al di là di questo schema fisiologico". Quanto avviene in Italia è comune anche ad altri Stati e contesti. Lo spiega Margaret Satterthwaite, relatrice speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza dei giudici e degli avvocati, sottolineando un aumento di casi di pressioni e attacchi all'indipendenza della magistratura: "Queste minacce stanno purtroppo aumentando – denuncia –. Dobbiamo stare attenti a non alimentare i sospetti di una giustizia politicizzata. Se ci sono derive, esistono meccanismi per garantire l’indipendenza e l’imparzialità".

In Italia la delegittimazione dei magistrati ha riguardato soprattutto il tema dei migranti, con una serie di attacchi personali ai giudici e proposte di riforme delle procedure volte a ridurre i controlli."Il governo italiano, come quello di altri paesi occidentali, sta sempre più spesso mostrando insofferenza verso alcuni limiti imposti dallo Stato di diritto e dai sistemi giuridici nazionali o sovrannazionali – scrive nell'editoriale la direttrice Ciccarello –. Prima l’Autorità anticorruzione, poi la Corte dei conti, e infine la magistratura sono state messe sotto accusa e i loro interventi etichettati come ostacoli agli interessi nazionali e alla volontà del “popolo” che si è espresso nelle urne".

Sullo stesso numero troverete la fotoinchiesta dedicata al Ponte sullo Stretto, che dà voce agli abitanti di Messina destinati ad abbandonare le loro case con l’avvio del cantiere. E ancora, l’intervista a Maximiliano Ulivieri, presidente del comitato Lovegiver, che si batte per il riconoscimento di figure in grado di aiutare i disabili a vivere la loro sessualità. L’infografica, attraverso numeri e parole, spiega a chi viene realmente concessa la cittadinanza italiana smentendo la propaganda del governo sul nostro presunto eccesso di generosità. Nella sezione storie, un focus sullo stato delle scuole italiane, poco sicure e dimenticate dalla politica; infine a polemica sulla destinazione futura del villaggio olimpico costruito per Milano-Cortina 2026; la strage del Moby Prince, con i familiari che non si arrendono e continuano a chiedere che sia fatta luce e giustizia su quel caso dimenticato.

In questo numero

Culturama | Game culture: win! Toni Castellano

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