
Hydra, a Milano il processo contro l'alleanza tra mafiosi di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra

1 luglio 2025
Mentre a Gaza i caratteri del genocidio si mostrano sempre più evidenti, il governo italiano ha dichiarato che intende prorogare il memorandum con Israele, che regola la cooperazione tra i due paesi nel settore della difesa, compresi lo scambio di tecnologie, brevetti e informazioni riservate, esercitazioni militari congiunte e programmi di ricerca e sviluppo.
Chi fornisce le armi a Israele? L'Italia prende tempo, ma intanto acquista da Tel Aviv
Ratificato l'8 giugno del 2005, l'accordo si rinnova tacitamente ogni cinque anni. Abbiamo chiesto con una diffida formale al governo che venga rescisso, perché prorogarlo in questo momento significa essere complici nel genocidio. È già successo in passato, ma chiediamo che questo non continui. Alla Camera, il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani ha affermato che il memorandum è uno "strumento di dialogo", che servirebbe per controllare Israele e aiutarlo a non commettere reati e che verrà rinnovato ad aprile 2026, facendo riferimento alla comunicazione di ratifica da parte israeliana, e non a giugno di quest'anno.
Al di là del falso problema della data di scadenza, il memorandum può in ogni momento essere "denunciato", cioè interrotto per il venir meno delle condizioni per continuare la collaborazione. E questo momento è arrivato da tempo: la volontà di sopprimere un'intera popolazione è ormai evidente.
L'ultimo giorno di Gaza, un giovane scrittore racconta: "Qui moriamo di speranza"
È ora di cessare ogni collaborazione, soprattutto militare, con un paese che ha fatto carta straccia dei diritti umani e delle convenzioni che li tutelano. Chiediamo quindi che vengano rispettati i principi sanciti dalla Costituzione, dalla normativa interna e dal diritto internazionale, come chiariti dalla Corte penale internazionale e dalla Corte internazionale di giustizia, che obbliga gli Stati a non collaborare in attività a rischio genocidario. Chiediamo anche che venga reso pubblico l'accordo di sicurezza del 1987 a cui si fa riferimento nel memorandum, che è sempre rimasto riservato. Ciò significa che abbiamo una legge dello Stato, quella di ratifica, che fa riferimento a un accordo segreto, e questo è inammissibile.
Siamo di fronte a un momento storico decisivo, uno snodo cruciale per la tenuta di un sistema di giustizia internazionale al quale abbiamo deciso di aderire. È necessario riaffermare il primato del diritto su convenienze politiche, commerciali, industriali. Dobbiamo tentare di salvare il salvabile tutti insieme. Un giorno, forse, ci sarà un giudizio. Ma noi non possiamo più essere complici, dobbiamo gridare che non ci stiamo. Qualunque sia il motivo per cui l'Italia non vuole interrompere questa cooperazione, che sia economico, finanziario o commerciale, non ci interessa. Noi siamo dall'altra parte della Storia e useremo tutti i mezzi per interrompere ciò che sta succedendo a Gaza.
Crediamo in un giornalismo di servizio a cittadine e cittadini, in notizie che non scadono il giorno dopo. Ma per continuare a offrire un'informazione di qualità abbiamo bisogno di te. Sostienici!
Se sei già abbonato o hai acquistato il numero in cui è presente l'articolo clicca qui per accedere e continuare a leggere.
Olimpiadi di Milano-Cortina 2026: tutte le promesse tradite