Novembre 2023, cimitero di Menzel Bourgiuba (Tunisia). Jalila Taamallah dinanzi alle tombe dei figli Hedi e Mahdi Khenissi. Foto di S. Di Meo
Novembre 2023, cimitero di Menzel Bourgiuba (Tunisia). Jalila Taamallah dinanzi alle tombe dei figli Hedi e Mahdi Khenissi. Foto di S. Di Meo

Migranti, l'attivista Jalila Taamallah aiuta i genitori dei giovani morti in mare

Hedi e Mahdi Khenissi sono morti nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l'Europa. La madre è riuscita a riportare i loro corpi a casa e oggi aiuta i genitori che vivono tragedie simili

Francesco Donnici

Francesco DonniciGiornalista

1 maggio 2025

“Won’t you help to sing these songs of freedom?”, cantava Bob Marley, uno degli artisti preferiti di Hedi Mahdi Khenissi, due fratelli tunisini di 24 e 22 anni che hanno deciso di lasciare il loro Paese per raggiungere l’Europa. Senza riuscirci. Alla fine del 2019, è Akram a offrire loro questa opportunità, perché lui stesso ne ha bisogno. Akram è disposto a tutto pur di raggiungere le due figlie e la moglie in Germania, ma non riesce a ottenere il visto a causa di un provvedimento di espulsione ricevuto qualche tempo prima in Italia.

Per non abituarsi alle stragi di migranti nel Mediterraneo

Anche Hedi e Mahdi hanno provato più volte a ottenere i documenti per viaggiare legalmente, senza però ottenere risposte. Partiranno in sei, su un barchino, ma di loro non si avranno più notizie per diversi mesi. Tra la fine di dicembre 2019 e la prima metà di gennaio 2020, il mare restituirà alle coste siciliane – tra CefalùTrabia Castel di Tusa – alcuni corpi, ancora parzialmente vestiti con mute da sub.

Nello stesso periodo, sulla spiaggia di contrada Santa Carrà Capo d’Orlando e in altre località vicine, saranno trovati 600 panetti di hashish, per un totale di 38 chili. Per alcuni sarà facile collegare i due eventi. Alcuni giornali ipotizzeranno che i corpi appartengano a corrieri di droga, naufragati durante il maltempo. Una ricostruzione frettolosa, stereotipata e priva di fondamento.

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