Aria fresca. Qualche libro per l'estate, per capire un po' meglio il mondo

Una selezione di consigli di lettura su ambiente, migrazioni, criminalità e questioni sociali

Redazione lavialibera

Redazione lavialibera

Prima di concludere il prossimo numero della rivista e cominciare nuovi progetti, anche noi della redazione de lavialibera ci prendiamo una breve pausa estiva (una settimana senza aggiornamenti sul sito, soltanto una! Lo promettiamo!) per ricaricare le energie, rinfrescarsi le idee e magari farcene venire di nuove e originali.

Non vogliamo lasciarti senza materiale da leggere e senza spunti di riflessione. Per questo abbiamo raccolto le recensioni dei libri segnalati negli ultimi sei numeri. Con un obiettivo: suggerirti qualche titolo che possa aiutarti a capire un po' di più il mondo.


Ambiente

La città dei 15 minuti. Per una cultura urbana democratica

"Non abbiamo più bisogno dell’immaginazione al potere, ma del potere di immaginare i luoghi dove vivere". È questo il punto di partenza e l’obiettivo di vivere in una città dove i servizi sono a 15 minuti di distanza o in territori dove al massimo, per trovare ciò di cui abbiamo bisogno, dobbiamo impiegarne 30. Un sogno in cui credono molti sindaci, messi alle strette dai cambiamenti che ormai sono quotidianità per milioni di persone che vivono in agglomerati urbani divorati dal cemento e soffocati dalla crisi climatica.

Ripensare gli spazi che abitiamo non solo è una risposta democratica alle domande sempre più complesse della contemporaneità, ma può restituire dignità a chi si sposta, a chi vuole vivere in un luogo ospitale, con nuovi stili di vita. Si tratta di un percorso faticoso ma ineludibile: creare le città in cui vogliamo pensare al nostro presente e al nostro futuro, prima che sia troppo tardi.

Carlos Moreno, La città dei 15 minuti, 168 pagine, 18 euro, add editore

Se il tempo è matto... Come il cambiamento climatico trasforma mente e corpo

 Ricordate quanto caldo faceva il giorno dell’ultimo esame o di un importante colloquio di lavoro? Magari no, soprattutto se è successo tanto tempo fa, ma il vostro corpo e il vostro cervello non hanno mai rimosso quella sensazione, avendo messo in atto una serie di azioni per tenere la temperatura interna sotto controllo, consumando energia e facendovi concentrare meno. I cambiamenti climatici provocano delle reazioni molto più profonde di quello che si può pensare.

L’autore ha interpellato neuroscienziati, biologi, attivisti e comunità indigene, ha condiviso studi e raccolto le storie di chi sta già subendo le conseguenze della crisi climatica. Ha provato a spiegare i disturbi da stress post-traumatico in persone che non avevano mai sperimentato eventi, come le guerre, a cui di solito la associamo, ma avevano assistito a un incendio spaventoso o alla propria casa spazzata via da un uragano. Questo libro, oltre alle catastrofi, contiene un messaggio di speranza: siamo ancora in tempo per ricostruire angoli di biodiversità.

Clayton Page Aldern, Se il tempo è matto..., 324 pagine, 25 euro, Aboca Edizioni

La sfida climatica. Dalla scienza alla politica: ragioni per il cambiamento

Tra le pagine di questo viaggio tra scienza e comunicazione, il fisico climatologo Antonello Pasini accompagna lettori e lettrici nella complessità dei fenomeni che osserviamo ogni giorno e che sono spesso raccontati con superficialità, attraverso letture di parte o fake news. Servono invece lungimiranza e consapevolezza perché il dialogo tra esperti e classe politica raggiunga un obiettivo ambizioso: trovare il mix per tagliare le emissioni riuscendo, nello stesso tempo, a far sentire le persone partecipi del cambiamento e non solo spettatori passivi di scelte lontane.

"Noi scienziati del clima – sottolinea Pasini – stiamo mostrando chiaramente come la lotta al cambiamento climatico non debba avere colore politico e non sia un tema ideologico. Se continueremo a correre dietro a subire le emergenze meteo-climatiche non avremo risorse per avverare qualsivoglia idea di futuro espressa dalla classe politica, sia essa di destra, di centro o di sinistra". Un passo importante per cominciare a prevedere scenari sostenibili per il futuro.

Antonello Pasini, La sfida climatica, 166 pagine, 18 euro, Codice Edizioni

Ha sempre fatto caldo! E altre comode bugie sul cambiamento climatico

"Erutta un vulcano in Islanda col suo immenso carico di polveri e gas, interrompe per giorni il traffico aereo in Europa, ma il problema è la mia Panda del 1998". È capitato a molti di sentire una frase del genere che, per quanto possa sembrare simpatica, dimostra la confusione su un tema tanto discusso quanto complesso: il cambiamento climatico. L’autore prova a fare chiarezza nel mare di provocazioni, fake news e mezze verità che riguardano il clima, il meteo, i cambiamenti di milioni di anni e quelli registrati negli ultimi 30.

Tre sono gli atteggiamenti da evitare: il negazionismo, che elimina il problema; il normalismo, che porta a dire "che è sempre stato così", ma anche il catastrofismo, che ci vede già estinti ancor prima di aver provato a realizzare alcuni processi di mitigazione e adattamento. Questo libro è una guida per non esperti e con rigore scientifico, ma in modo semplice, fornisce uno strumento per orientarsi.

Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo!, 176 pagine, 19,50 euro, Aboca edizioni

Booktok, la lettura social che divide


Migrazioni

Sospesa. Una vita nella trappola dell’Europa

Partita con tutta la famiglia e rimasta da sola, unica superstite di un viaggio in barcone che doveva portarla insieme ai suoi genitori e i suoi fratelli in Europa. La storia di Rezwana è cambiata a 13 anni, stravolta il 28 ottobre 2015, quando la traversata dalla Turchia alla Grecia si è trasformata in tragedia. Dopo l’arrivo sulle coste greche, la bambina si è scontrata con il trauma del lutto e gli ostacoli della burocrazia, che le hanno impedito di stabilirsi in Svezia da una parente.

Nel racconto delle vicende personali, si inserisce la ricostruzione della dimensione collettiva, di chi ha aiutato le persone a salvarsi in mare e di chi ha dato una mano ai superstiti ad avere cibo, un tetto sulla testa e un po’ di affetto. Questo libro è una testimonianza del dolore enorme di chi lascia una terra per cambiare vita e si trova, se sopravvive, in un sistema ufficiale con regole rigide che respinge più di accogliere.

Mariangela Paone e Rezwana Sekandari, Sospesa, 152 pagine, 18 euro, add editore

Tra terre amare. Undici traversate più due

Raggiungere l’Europa, provarci per undici volte, avanti e indietro nel Mediterraneo per tentare di scrivere la parola futuro. Poi l’arrivo in Italia, un lavoro in nero in un cantiere di Torino e una caduta dal tetto che lo segna per tutta la vita. Kasem Mohamed Ibrahim racconta la sua storia, dal passato in Egitto, all’incontro con Federica, fino alla creazione di una famiglia. Un percorso a ostacoli che si apre con una riflessione dal carcere, dove per 17 giorni tutti i suoi sforzi di integrazione sembravano vanificati.

Ora lavora come educatore in progetti di accoglienza e inclusione. "Oggi i miei bambini mi guardano e mi amano così – scrive Ibrahim nelle pagine conclusive del libro –, per quello che sono. Per loro sono papà e basta, papà che è arrivato dall’Egitto con una barca e che vive in Italia. Papà che ha costruito la sua casa in Italia". Un papà che come migliaia di altre persone aspetta ancora la cittadinanza.

Kasem Mohamed Ibrahim, Tra terre amare, 176 pagine, 15 euro, Edizioni SEB27

Migrazioni. La verità oltre le ideologie. Dati alla mano

"L’immigrazione non ha causato la disoccupazione, la precarietà del lavoro, la stagnazione salariale e la penuria di alloggi, né abbassato la qualità del sistema scolastico e della sanità pubblica. Una volta che ci rendiamo conto di questo, capiremo anche che dare la colpa agli immigrati non è altro che una strategia vecchia come il mondo". Dopo 30 anni di studi sul fenomeno migratorio, il professore di geografia e sociologia all’Università di Amsterdam prova a dare risposte ai falsi miti che circolano sulla stampa, in tv e nel dibattito politico.

Dalle emergenze alle storie di eroismo, la migrazione è sempre stata raccontata ideologicamente, per controllare i confini o per supportare l’arrivo di chi era comunque “necessario” per l’economia. Smontando pezzo per pezzo gli slogan, De Haas rompe il muro che di frequente si alza quando si parla di migrazioni, arrivando diretto ai lettori, senza propaganda e con dati alla mano.

Hein De Haas, Migrazioni, 616 pagine, 24 euro, Einaudi

 


Lavoro

Malesangue. Storia di un operaio dell’Ilva di Taranto

Zona di sacrificio: è così che si definiscono le aree modificate radicalmente da alterazioni ambientali e disinvestimenti economici. Taranto è una di queste, con l’ex Ilva che ha dato lavoro, ma ha tolto salute. Cataldi ripercorre le lotte dentro e fuori la fabbrica, quando si chiedeva diritto alla sicurezza durante i turni e si scioperava dopo gli infortuni, ricorda la solitudine che ha provato quando anche i sindacati erano dalla parte dei padroni, e la rabbia condivisa.

Negli anni questo sentimento è diventato rivendicazione e le rivendicazioni si sono trasformate anche nella festa del Primo maggio libero e pensante, dove viene dato spazio anche agli operai e alle loro storie. "In questa città per non fare solo malesangue bisogna agire collettivamente, trovando insieme il coraggio di voltare le spalle all’acciaio": l’unico modo, per chi desidera continuare a vivere a Taranto, con cui poter guardare al futuro.

Raffaele Cataldi, Malesangue, 144 pagine, 13 euro, Alegre

Il mio nome è Balbir

Sei anni di sfruttamento, dopo un viaggio iniziato in India con una falsa promessa e poi continuato in una roulotte senza acqua, mangiando ciò che rimaneva degli scarti dati agli animali dal ristorante del “padrone”, dove lo stipendio oscilla tra i 50 e i 150 euro al mese. La vita di Balbir Singh, bracciante nelle campagne dell’Agro Pontino, in provincia di Latina, è stata un inferno. Dopo tante umiliazioni, ha deciso di ribellarsi e denunciare il suo datore di lavoro, descrivendo nei dettagli un sistema basato sulla violenza e sulla cancellazione dei diritti in nome del profitto, anche in un paese democratico come l’Italia.

Il libro racconta di chi gli è stato vicino e di chi, al contrario, ha preferito voltarsi dall’altra parte. "Narro questo Paese, il nostro incontro e percorso fatto insieme – dice Singh rivolgendosi a Marco Omizzolo, personaggio fondamentale nella storia di riconquista della sua dignità, che inizia dalla riappropriazione dell’identità e del nome – e questa lotta comune che noi chiamiamo libertà".

Marco Omizzolo, Balbir Singh, Il mio nome è Balbir, 144 pagine, 16 euro, People

 


Mafie e criminalità organizzata

Il narcos. La storia di Raffaele Imperiale da Scampia a Dubai, dal contante alle criptovalute fino al mercato globale della cocaina

"Non so, forse potrei mettere a disposizione un’isola. Vi serve?". La domanda arriva da Raffaele Imperiale, durante un interrogatorio nel carcere di Rebibbia nel marzo 2023 ed è rivolta allo Stato italiano. Si tratta di un isolotto artificiale al largo di Dubai, negli Emirati arabi uniti. Diventato poi collaboratore di giustizia, il broker internazionale aveva movimentato cocaina in tutto il pianeta per un valore di 23 miliardi di euro, secondo le ricostruzioni degli inquirenti.

La carriera criminale di Imperiale si lega non solo agli affari di droga, ma anche a fiumi di denaro, dal contante alle criptovalute, ripuliti con articolati meccanismi di riciclaggio. La ricostruzione dei due autori (tra cui la nostra collaboratrice, Daniela De Crescenzo), dagli Scissionisti di Scampia alla collaborazione con la Dea e l’Fbi, guida il lettore in un viaggio nel mondo criminale.

Daniela De Crescenzo, Tommaso Montanino Il narcos, 224 pagine, 17,50 euro, PaperFIRST

Mi chiamo Marco e sono un testimone di giustizia

Cosa succede quando qualcuno decide di raccontare le minacce, le estorsioni, la pesantezza di una vita compressa dal potere asfissiante della mafia? Si denuncia, mettendo in pericolo se stessi e la propria famiglia, con la consapevolezza che esiste un percorso che lo Stato ha pensato per proteggere chi diventa testimone di giustizia. Persone che vogliono fare la propria parte, riferendo alle autorità il male che vedono o subiscono.

Ripercorrere con Davide Mattiello la storia di Marco M., seppur con nomi e luoghi diversi, mostra il coraggio di chi ha alzato la testa e le contraddizioni che abitano il nostro Paese: dalla connivenza di alcuni rappresentanti delle istituzioni, allo sconforto di chi si piega per paura delle ritorsioni. Parla però anche delle persone che scelgono di esporsi, al prezzo di stravolgere la propria vita. Una possibilità che ha preso corpo con una legge del 2018, e che aiuta la speranza di chi vuole uscire dalla violenza mafiosa testimoniando la verità.

Marco M., Davide Mattiello, Mi chiamo Marco e sono un testimone di giustizia, 128 pagine, 12 euro, Einaudi Ragazzi

L’assedio del sociale. Il terzo settore tra criminalità, mercato e politica

Quanto sono diffuse le pratiche criminali e corruttive nell’ambito della cooperazione sociale? Questa domanda accompagna il lettore attraverso un lavoro sistematico per capire in quali contesti prendono forma alcuni fenomeni che collegano il terzo settore a forme di illegalità. Attraverso tre casi studio in Veneto e in Campania, gli autori cercano di fare chiarezza sui fattori che, negli ultimi anni, sembra abbiano favorito scambi al di fuori della legge.

Emergono in modo chiaro due elementi: da una parte la vulnerabilità delle cooperative, dovuta a cambi della legislazione e difficoltà economiche, dall’altra le conseguenze della gestione emergenziale di alcuni settori, come l’accoglienza delle persone migranti. Così, il già precario equilibrio tra lo stare sul mercato e il fornire servizi ha intrecciato sempre di più il non profit con la politica e la finanza. A farne le spese, di solito, è il mondo cooperativo.

A cura di Antonio Vesco e Gianni Belloni, L’assedio del sociale, 224 pagine, 20 euro, Mimesis

Il fotoreporter Tony Gentile: "A Capaci c'ero. I nostri scatti hanno fatto un piacere ai mafiosi"


Diritti e marginalità sociali

Narrazioni e distopie penitenziarie

"Ora più che mai occorrerebbe affrontare la questione e rivedere in termini moderni e non repressivi la disperazione, il disagio e la fragilità umana che albergano negli istituti penitenziari. Ma non è così. Il vento spira largamente in senso contrario". È questo il fulcro del lavoro meticoloso di Pietro Buffa, che ricostruisce le narrazioni che negli ultimi anni hanno accompagnato i discorsi sulla giustizia e sugli istituti penitenziari.

La politica, che dovrebbe indirizzare verso l’obiettivo del reinserimento, ascoltando in particolar modo le argomentazioni dei sindacati di polizia penitenziaria, cade nella tentazione di inasprire le pene puntando sull’immediata crescita dei consensi. In questo modo, si allontana dal senso delle pene previsto dalla Costituzione e punta sulla repressione, in un sistema carcerario sempre più affollato e sofferente.

Pietro Buffa, Narrazioni e distopie penitenziarie, 334 pagine, 25 euro, intra edizioni

Accendiamo i diritti. Educare ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Cosa significa oggi educare ai diritti umani? È la domanda-guida di questo volume, che ha il pregio di accompagnare lettori e lettrici in un percorso che parte da solide basi teoriche per poi condividere alcune pratiche da mettere in atto nei luoghi della formazione. Attraverso attività da fare insieme – adulti e giovani – si crea la possibilità di costruire le basi per una società più equa, fornendo strumenti utili che contribuiscono alla crescita di una persona, sotto il profilo civile, culturale, sociale e politico.

Insegnare le responsabilità, le dinamiche più complesse, le relazioni tra i comportamenti e le conseguenze che possono avere sugli altri fin da piccoli, abituando all’ascolto attivo e alla partecipazione, aiuta ad aprirsi verso un mondo sempre più interconnesso. Oltre alle schede già presenti nel volume, è possibile accedere tramite un qrcode a una pagina web con altri materiali, in continuo aggiornamento, che arricchiscono ulteriormente le proposte formative.

A cura di Guido Antonelli Costaggini e Alessia Maso, Accendiamo i diritti, 114 pagine, 14,50 euro, edizioni la meridiana

Odio. Il potere della resistenza

Che cos’è l’odio e come trasforma le relazioni tra persone? In queste pagine, che spaziano dalla teoria all’esperienza soggettiva dell’autrice, quest’emozione è al centro di una riflessione ampia: dalla definizione di odio ai modi per riuscire a convogliarlo, più che a disinnescarlo.

A differenza del disprezzo, provato di solito da chi è più abbiente verso chi lo è meno, l’odio di solito si scatena dal basso. Ingiustizia dopo ingiustizia, cresce e si sedimenta, rischiando a un certo punto di esplodere. Ma può anche alimentare forme di resistenza: quella degli oppressi contro gli oppressori, delle persone razzializzate contro i razzisti, dei poveri contro i ricchi. Serve un momento di “fissazione”, in cui si mette a fuoco “il nemico”, chi è “contro”. Incanalare l’odio e trasformarlo in azione, in trasformazione. In alcuni casi, in rivoluzione.

Şeyda Kurt, Odio. Il potere della resistenza, 176 pagine, 17 euro, minimum fax

Nel Sud Italia la cultura resta inaccessibile

Ti sogno fuori. Lettere da un prete di galera

C’è A., che dopo essere stato rimesso in libertà per l’espulsione, ora gira per Bologna senza documenti. W., che è tornato la terza volta in cella dopo essere stato in comunità. D., che sembra star bene solo in carcere, perché fuori rischierebbe un’overdose a settimana e A., che ha subito tanti di quegli abusi in galera che non vuole più parlare con nessuno. Sono queste alcune delle storie di chi esce, torna, resta e sparisce in quei luoghi di cui si fatica a parlare, ma che avrebbero come obiettivo quello di rieducare: gli istituti penali per minori.

In questo libro, don Cambareri, cappellano dell’Ipm di Bologna, dialoga con Y., in una serie di lettere in cui parla di musica, di futuro, di lavoro, di condizioni degli istituti e di cambiamenti, di benessere fisico e psicologico durante la detenzione. Storie che si intrecciano e fotografano vite in bilico tra legalità e illegalità, tra slancio e rassegnazione, con una grande speranza: sognarli fuori.

Domenico Cambareri, Ti sogno fuori, 160 pagine, 16 euro, San Paolo edizioni

Basaglia. La libertà è terapeutica

Esistono dei luoghi dove è quasi impossibile entrare, posti che delimitano un “noi” e un “loro”. Fino alla chiusura dei manicomi, i “matti” venivano rinchiusi, sedati con farmaci pesanti e bloccati dalle camicie di forza. La loro vita era studiata all’interno delle strutture, evidenziando "comportamenti devianti e pericolosi ". La rivoluzione avviata a Gorizia e poi realizzata a Trieste da Franco Basaglia, insieme ai medici e agli infermieri che hanno lavorato al suo fianco, ha dimostrato che anche per chi aveva vissuto un’intera esistenza in un istituto un’altra vita era possibile.

A 100 anni dalla nascita dello psichiatra veneziano, il libro di Foti ripercorre le tappe di un’idea che si è concretizzata fino a diventare legge. Un passo verso il riconoscimento delle interazioni tra individuo e società, la dimostrazione di come una comunità possa supportare (oppure ostacolare) il singolo. Con un grande messaggio: all’interno della città che cura, come la sognava Basaglia, la libertà è terapeutica.

Francesco Foti, Francesco Basaglia, 160 pagine, 15 euro, People storie

Altro che Oscar, No Other Land è da Nobel


Guerra a Gaza

Non siamo numeri. Le voci dei giovani di Gaza

 Eman è rimasta a Gaza ed è stata costretta a trasferirsi tre volte. Basma ha provato a fuggire, ma è stata forzata a rimanere nella Striscia, dove si sente in "trappola da tutti i lati". Hind è diventata giornalista e ora fa la corrispondente dalla Palestina per Al Jazeera. C'è chi è rimasto e chi è riuscito a fuggire, molto spesso dopo aver perso nei raid israeliani tutta la propria famiglia. Nel volume prendono spazio e corpo i racconti pubblicati sulla piattaforma Wann, che dal 2015 colleziona le testimonianze dell'impatto dell'occupazione sulle vite dei palestinesi. Racconti che sommano dieci anni in cui milioni di esistenze sono state stravolte. "Questo è un libro che cambia tra le mani mentre lo leggi – scrive Cecilia Strada nella prefazione – perché il massacro della Palestina continua ". Poi conclude: "Per cambiare il futuro, dobbiamo partire da qui, dal fatto che non sono numeri. Sono persone".

A cura di Ahmed Alnaouq, Pam Bailey, Non siamo numeri, 368 pagine, 18 euro, Nutrimenti

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