Marco Panzarella

Marco Panzarella

Redattore lavialibera

Nato e cresciuto a Palermo, vivo a Torino dal 2005. Giornalista professionista, collaboro con l'agenzia stampa AGI, Il Sole 24 Ore, Radio 24, Cose di Casa e Good Morning Italia.

L'ex albergo Marina di Castellone a Formia, bene confiscato alla camorra. Foto di M. Panzarella

A Formia, la casa confiscata ai Bardellino è abusiva e va demolita

Dopo trent'anni di silenzi, l'ufficio tecnico del comune pontino ha firmato un ordine di demolizione per l'immobile abusivo confiscato al clan Bardellino. Doveva ospitare gli alloggi dei militari della Guardia di finanza. Tra progetti falliti e …

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Rajab Al Reefi e il suo skate. A sinistra nel 2022 (foto di Alessandro Levati), a destra oggi, tra le macerie di Gaza

Gaza, tre anni dopo la resistenza è sopravvivere

Nel 2022 lavialibera ha pubblicato un reportage sulle condizioni di vita palestinese nella Striscia, tra il blocco di Israele e il controllo di Hamas. Oggi l'autore dice: " È stato come fare un lavoro a Hiroshima prima della bomba atomica".

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Marco PanzarellaRedattore lavialibera

Roberto Serra / Iguana Press via Flickr

Nelle mani di pochi: chi controlla l'informazione in Italia? L'infografica

I media italiani sono controllati da un numero ristretto di gruppi editoriali, spesso legati a società attive in altri settori. Alcuni si defilano, altri invece investono per creare nuovi poli di informazione

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Marco PanzarellaRedattore lavialibera

Davide Romanelli

Davide RomanelliGrafico

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Roma, 12 novembre 2024. Protesta dei giornalisti Rai contro il precariato (foto Federazione nazionale della stampa italiana)

Libertà di stampa, Di Trapani (Fnsi): "Un giornalismo precario è più ricattabile e meno libero"

L'informazione italiana è sbilanciata: da una parte pochi professionisti ben retribuiti e tutelati, dall'altra l'esercito di precari pagati pochi euro ad articolo e per questo più vulnerabili a pressioni e intimidazioni. "Questo è il governo che ha …

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

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Beppe Montana (il primo da sinistra) insieme a Ninni Cassarà (il primo da destra)

Vittime di mafia: Montana, Cassarà e Antiochia, il ricordo non basta

Nell'estate del 1985 Cosa nostra uccideva tre poliziotti della squadra mobile di Palermo, Beppe Montana, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia: grazie al loro lavoro hanno contribuito a indebolire la mafia, aprendo la strada al maxiprocesso

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Marco PanzarellaRedattore lavialibera

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