Impegnato fin da giovane nell’aiuto alle persone con problemi di tossicodipendenza, nel 1972 è diventato sacerdote. In quell’occasione, l’arcivescovo di Torino, il cardinale Michele Pellegrino, gli disse: “La parrocchia sarà la tua strada”. Nel 1965 don Luigi Ciotti aveva fondato il Gruppo Abele, organizzazione che da più di cinquant’anni accompagna persone con problemi di dipendenza, donne sfruttate e vittime di violenza, migranti, uomini e donne senza una casa e giovani abitati dall’inquietudine.
Don Ciotti si è inoltre distinto per il suo impegno nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Nel 1993 ha dato vita al mensile Narcomafie, la cui eredità è stata raccolta nel 2020 da lavialibera, di cui è direttore editoriale. Luigi Ciotti è anche presidente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, fondata nel 1995 per dare un aiuto ai familiari delle vittime di mafia.
Ha pubblicato diversi libri tra cui la sua autobiografia L’amore non basta (2020), Lettera a un razzista del terzo millennio (2019), Non tacerò (2015) e La classe dei banchi vuoti (2011).
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