Il cosiddetto ergastolo ostativo è una misura con cui si nega agli ergastolani per reati gravi (tra cui mafia o terrorismo) che non hanno mai collaborato con la giustizia la possibilità di accedere alla liberazione condizionale dopo aver scontato almeno 26 anni di reclusione.
Introdotto nell’agosto del 1992, all’indomani delle stragi di Capaci e via D’Amelio, è insieme al carcere duro (41-bis) una delle architravi del regime penitenziario destinato ai mafiosi.
Tuttavia la Corte europea dei diritti umani nel 2019 e la Corte costituzionale hanno sollevato dubbi circa la legittimità di questa norma che non rispetterebbe alcuni diritti e principi.
Il fratello di Emanuela – uccisa dalla mafia nel 1982 insieme al marito, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa – racconta il viaggio interiore intrapreso dopo la morte della sorella, nella convinzione che un cambiamento, sia nei parenti delle …
Il carcere deve essere un luogo aperto, sostiene l'ex detenuto Carmelo Musumeci dopo quasi 25 anni di ergastolo ostativo e tre lauree: "Non si può cambiare stando chiusi in una stanza, senza vedere o incontrare mai nessuno". I sensi di colpa sono …
Dopo 30 anni ha superato la rabbia per la morte della sorella Emanuela, uccisa dalla mafia con il generale dalla Chiesa. Oggi crede che tra i familiari delle vittime sia necessario superare "vecchi schemi"
Questa settimana i deputati discutono e votano la riforma dell'ergastolo ostativo, necessaria dopo l'ordinanza della Corte costituzionale che dava un anno di tempo al parlamento per modificarlo. Frutto di molte mediazioni, prevede nuovi controlli …
La Consulta ha dichiarato incostituzionale il fine pena mai per i detenuti che non collaborano con la giustizia dando al parlamento un anno di tempo per riformarlo. Obiettivo: tenere assieme due diverse ma non contrapposte esigenze
Dopo la sentenza della Consulta, Marzia Sabella, procuratore aggiunto di Palermo: "Va benissimo tutelare i diritti dei detenuti, ma dobbiamo anche salvaguardare gli interessi della collettività. Servono una visione ampia e criteri oggettivi"
Anche i potenti delinquono, ma a loro si perdona più facilmente. Un quadro allarmante oggi che la ricchezza riempie le tasche del 10 per cento della popolazione mondiale