26 novembre 2020
Dopo quasi dieci anni di storia di un intero quartiere, San Lorenzo, e di tutta la sua città, Roma, ieri mattina all'alba la prefettura e il Comune capitolini hanno dato ordine di sgomberare il Nuovo cinema Palazzo, in piazza dei Sanniti, da anni sede di attività sociali. Il palazzo torna cosi nella disponibilità della società immobiliare Aurea domus srl, il cui custode giudiziario una settimana fa aveva denunciato alla Corte dei conti un danno erariale della somma di 300mila euro per il mancato introito dei parcheggi all'ingresso del palazzo. Lo spazio antistante al cinema era stato occupato da attivisti e residenti con delle fioriere, un'iniziativa spontanea volta a riqualificare il quartiere cementificato.
Sono circa le sei del mattino quando, con un post su Facebook, gli occupanti denunciano la presenza di decine di agenti di polizia e circa una quindicina di mezzi blindati in piazza dei Sanniti, nel quartiere di San Lorenzo a Roma. È l'inizio delle operazioni di sgombero del Nuovo Cinema Palazzo.
Subito parte la chiamata sui social e in poche ore il quartiere si riempie di manifestanti. Già nel pomeriggio si svolge il corteo per le vie del quartiere, militarizzato oltre l’immaginabile. Migliaia di persone invadono le vie di San Lorenzo, tentando poi di raggiungere piazza dei Sanniti per svolgere un’assemblea pubblica di fronte al cinema i cui ingressi sono stati murati dalle forze dell’ordine. Niente da fare: cariche da parte dei poliziotti in assetto antisommossa, diversi feriti non gravi e tre fermi.
Ciononostante il corteo non si ferma e continua a sfilare per ribadire con determinazione che, soprattutto in questo momento drammatico, non tutto risponde alle logiche del profitto e che anzi la socialità, l’aggregazione e la solidarietà possono essere uno strumento formidabile per costruire insieme una comunità in grado di resistere e prendersi cura di se stessa.
Era il 15 aprile 2011 quando residenti, artisti, studenti e attivisti si opposero tutti insieme alla logica di chi, privo di autorizzazioni e indifferente a qualsiasi conseguenza per il quartiere, voleva far sorgere nel cuore di San Lorenzo un casinò. Un quartiere centralissimo nella Capitale, su cui ci sono piani di speculazione edilizia e gentrification, un quartiere spesso attraversato da interessi criminali che bramano da tempo di mettere le mani sul territorio.
Negli anni il Nuovo cinema Palazzo è diventato un punto di riferimento non solo per il quartiere, ma per tutta la città, offrendo spazi culturali e di aggregazione gratuiti a tutta la popolazione, organizzando spettacoli teatrali, mostre e proiezioni cinematografiche. Qui sono passati artisti come Sabina Guzzanti, Elio Germano, ZeroCalcare e Marcello Fonte, che da occupante della struttura è arrivato a vincere a Cannes il premio come miglior attore protagonista nel film Dogman di Matteo Garrone.
Non solo: negli ultimi mesi a seguito della pandemia, gli attivisti del Cinema si sono impegnati insieme ad altre realtà del quartiere nella raccolta e nella distribuzione di generi alimentari, ricevendo anche il patrocinio da parte del municipio e assistendo così circa 50 nuclei familiari in difficoltà. Nelle ultime settimane avevano attivato anche un’aula studio che aveva permesso a decine di studenti di continuare a studiare in sicurezza, nonostante le aule universitarie fossero chiuse.
Non hanno sgomberato solamente uno spazio di teatro, musica e cinema. Hanno sgomberato uno spazio fondamentale per gli studenti e le studentesse di questa città. DA QUI NON CE NE ANDIAMO.
Pubblicato da Nuovo Cinema Palazzo su Mercoledì 25 novembre 2020
Già questi elementi potevano bastare al prefetto Matteo Piantedosi e alla sindaca Virginia Raggi per riconoscere quantomeno l’inopportunità di ordinare uno sgombero manu militari in questa precisa fase storica, durante una pandemia e nel bel mezzo di una crisi economica e sociale senza precedenti.
Al danno invece si è aggiunta la beffa. Nelle stesse ore è stata sgomberata la sede di Forza Nuova di via Taranto 52, quartiere San Giovanni, negli ex locali dell'Ater occupati dal gruppo neofascista quattro anni fa.
"Ringrazio la prefettura e le forze dell'ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni non sono tollerate. Torna la legalità". La sindaca ha celebrato così, attraverso un tweet, le due operazioni di polizia svoltesi nella stessa mattinata. Una mistificazione della realtà che ha messo sullo stesso piano da una parte i fascisti di Roberto Fiore e Giuliano Castellino, impegnati in questi mesi a cavalcare il più becero negazionismo e a strumentalizzare il disagio sociale, dall’altra gli attivisti del cinema, che del mutualismo e della solidarietà hanno fatto la loro bandiera, impegnandosi ad aiutare le fasce più colpite dalla crisi. Uno schiaffo a tutta quella parte di città e realtà sociali con cui la sindaca stessa aveva dichiarato di voler dialogare.
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Ad opporsi da subito a questa retorica è stata però parte della stessa giunta capitolina, con il vicesindaco Luca Bergamo che ha definito lo sgombero “un fallimento”, aggiungendo che “le persone che hanno fatto vivere il Cinema Palazzo fino ad oggi hanno svolto una funzione sociale e culturale importante, in un quartiere che soffre la pressione di una piccola criminalità aggressiva".
E cosi, man mano che con il passare delle ore la protesta montava e aumentavano le dimostrazioni di solidarietà nei confronti del Cinema, con centinaia di persone che hanno presidiato per tutta la giornata l’area intorno al palazzo, anche la sindaca è stata costretta a fare dietrofront. L'ha fatto pubblicando una nota su Facebook in cui oltre a definire “imparagonabiil” le esperienze del Cinema Palazzo e della sede di Forza Nuova (definite “aperta e solidale” la prima, “violenta e fascista” la seconda) si dice pronta a chiedere un tavolo specifico che, oltre alla proprietà dello stabile e agli assessorati di competenza, coinvolga anche i cittadini che hanno reso possibile l’esperienza.
"Siamo fiduciosi che l'apertura immediata di un tavolo di trattativa che coinvolga le istituzioni tutte possa aiutare a tenere in vita l'esperienza del Nuovo Cinema Palazzo – commentano sulla pagina Facebook gli attivisti –. Quello che è successo alle prime luci dell'alba in piazza dei Sanniti, è un atto di una violenza inaudita che colpisce un quartiere intero e la città tutta".
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