È la fotografia che emerge dal nuovo dossier de lavialibera, dedicato alla memoria di Giancarlo Siani nel 40esimo anniversario della sua morte. “Giancarlo era uno di noi. Precario, appassionato, innamorato della vita e incapace di restare a guardare – scrive la direttrice Elena Ciccarello –. La sua storia è unica e irripetibile, eppure legata a quella di tante e tanti colleghi che, ogni anno nel mondo, sono uccisi mentre tentano di raccontare un altro pezzo di storia”.
L’editoriale di Luigi Ciotti lancia una provocazione: “Ci lamentiamo giustamente delle pecche dell’informazione, ma siamo capaci di riconoscere le iniziative editoriali di valore, proteggerle e promuoverle? Siamo disposti a pagare il giusto prezzo per chi si ribella alla superficialità, all’ovvietà, alla transitorietà delle notizie?”. Oltre ad analisi, interviste e dati, il dossier contiene un’infografica che mostra a chi appartengono i principali giornali italiani.
Nella sezione rubriche, Rosy Bindi denuncia lo svilimento del parlamento sotto il governo Meloni, mentre Alberto Vannucci torna sull’inchiesta sull’urbanistica a Milano, che mostra “un nuovo modello di malaffare”. Poi, l’intervista a un agente sotto copertura della Polizia postale, un reportage sul traffico internazionale di anguille e un approfondimento sui timidi tentativi di boicottaggio di Spotify, il cui proprietario ha deciso di investire in droni militari.