Giancarlo Siani, 40 anni fa l'omicidio. I nipoti: "Dal dolore all'impegno per la libertà di stampa"

Sono 651 gli articoli che Giancarlo Siani ha scritto prima di essere ucciso a soli 26 anni. Oggi il suo impegno continua a vivere nel lavoro della Fondazione a lui dedicata, diretta dai nipoti: "Lo scopo è ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, ma anche tutelare la libertà di stampa e i giornalisti minacciati"

Gianmario Siani

Gianmario SianiNipote di Giancarlo Siani, presidente della Fondazione a lui dedicata

Ludovica Siani

Ludovica SianiNipote di Giancarlo Siani, vicepresidente della Fondazione a lui dedicata

Aggiornato il giorno 23 settembre 2025

Sono 651 gli articoli e le inchieste che Giancarlo ha scritto con la sua Olivetti M80, tantissimi per un ragazzo di 26 anni. Sono tra le poche cose che ci restano di lui e che oggi ci guidano e ispirano. Giancarlo è uno zio che non abbiamo mai conosciuto, incontrato solo nelle fotografie che erano a casa dei nonni, nei racconti di papà, nel film Fortapàsc di Marco Risi. Il resto è frutto della nostra immaginazione. Non lo abbiamo mai potuto chiamare zio, lo chiamiamo solo Giancarlo. È sempre stato presente nelle nostre vite in tanti modi diversi e ci è sempre mancato nell’unico modo che la morte ammette.

"La traiettoria delle nostre attività è tracciata dagli articoli di Giancarlo e dalla sua passione per il giornalismo. Lo scopo è ricordare un giovane giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, e con lui tutte le vittime innocenti, ma anche tutelare la libertà di stampa e i giornalisti minacciati"

Quando siamo diventati abbastanza grandi per poter trasformare quel dolore privato in impegno che semina e costruisce storie e legami, abbiamo accolto l’invito della nostra famiglia a creare la Fondazione Giancarlo Siani. La traiettoria delle nostre attività è tracciata dagli articoli di Giancarlo e dalla sua passione per il giornalismo, la destinazione dei nostri interventi supera di gran lunga i confini della nostra città e ci spinge a incontrare tantissimi studenti in tutta Italia. Lo scopo è ricordare un giovane giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, e con lui tutte le vittime innocenti, ma anche tutelare la libertà di stampa e i giornalisti minacciati.

40 anni dalla morte di Giancarlo Siani, il fratello: "Per te una piccola rivincita"

Nella Fondazione mettiamo fantasia, impegno e passione, sulla nostra strada incontriamo spesso nuovi compagni di viaggio con i quali realizziamo piccoli e grandi sogni: dalla nuova Sala della Mehari, al biglietto del treno a nome di Giancarlo per far arrivare la sua macchina da scrivere a Bologna; e ancora, una raccolta di favole per bambini e le tantissime opere, murales, scuole a lui dedicate o che portano il suo nome. Ogni anno curiamo il premio Siani e la giuria è composta dagli studenti che, dopo aver letto i libri in concorso, decretano il vincitore. Tanti progetti stanno arrivando, altri sono nel cassetto e aspettano solo il momento giusto per diventare realtà. A volte va tutto bene, altre volte no, ma continuiamo e andiamo avanti tutti i giorni, nonostante tutto, come il bene che si prova per una persona della propria famiglia, immenso, tutti i giorni. Per sempre.

Da lavialibera n° 34, Il giornalismo che resiste

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