Don Peppe Diana, olio su tela di G. Guida, 2010/Wikimedia

Don Peppe Diana: ucciso dalla camorra, vivo tra la gente

Il 19 marzo 1994 veniva ammazzato il parroco di Casal di Principe, simbolo della lotta alla criminalità organizzata. L'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho: "È come se quei territori avessero avuto bisogno della morte di un …

Toni Mira

Toni MiraGiornalista e componente del comitato scientifico de lavialibera

Foto di Valentina Mignano

Bindi: "Impastato era divisivo, ma in terra di mafia è un bene esserlo"

La scelta degli studenti del liceo Savarino di Partinico, che hanno votato contro l'intitolazione del loro istituto a Peppino Impastato, è frutto di scarsa coscienza critica. La scuola dovrebbe aiutarli a scegliere da che parte stare e a non aver …

Rosy Bindi

Rosy BindiEx ministra della Salute, presidente Commissione antimafia nella XVII legislatura

Milano, 21 marzo 2023. Alcuni familiari di vittime innocenti della mafia sfilano per le vie del centro nella giornata dedicata al ricordo dei loro cari (Foto di Marco Donatiello)

21 marzo, lo Stato dia dignità ai parenti delle vittime

La Giornata della memoria in ricordo delle vittime di mafia, organizzata a Roma, ripropone il dibattito sui criteri stabiliti dal ministero dell'Interno per riconoscere lo status di vittima. Intanto, nel suo elenco Libera ha inserito 12 nomi nuovi, …

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

21 marzo, la giornata per le vittime di mafia torna a Roma

21 marzo, la giornata per le vittime di mafia torna a Roma

"Roma città libera" è lo slogan dell'edizione 2024 della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. "A ottant'anni dalla liberazione dell'occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente …

Redazione <br> lavialibera

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L'Aja (Olanda), 27 giugno 2011. La Corte penale internazionale si pronuncia sul mandato di cattura di Muammar Gheddafi. A decidere, da sinistra a destra, i giudici Sylvia Steiner, Sanji Mmasenono Monageng e l'italiano Cuno Tarfusser. Foto di Robert Vos/Epa

I processi contro i crimini di guerra hanno degli effetti collaterali (positivi)

La fine della pena di morte in Ruanda, la pace tra etnie, il ritorno di bambini deportati. Accusare i criminali di guerra può produrre conseguenze inattese. Il racconto di tre giudici dei tribunali internazionali

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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