
Il forum sull'eredità olimpica di Milano-Cortina 2026 non è mai entrato in funzione

Elena CiccarelloDirettrice responsabile lavialibera

1 settembre 2025
I bilanci di quasi tutti i giornali italiani sono in rosso, i lettori continuano a diminuire e la raccolta pubblicitaria annaspa. Dinanzi a questo scenario apocalittico, tra gli editori storici c’è chi vende e si libera di un fardello ingombrante, mentre altri acquistano per creare un network che rappresenti una specifica area geografica o per costituire un polo mediatico che sia megafono di una parte politica. Ciò che invece non cambia è la concentrazione dei gruppi editoriali, pochi che controllano tanti giornali, la dislocazione geografica – molti al nord e al centro, una manciata al sud e nelle isole – nonché la loro natura “impura”, con imprenditori attivi in altri settori (costruzioni, automobili, petrolio, cliniche private, aeroporti, ecc,) che investono grandi capitali nell’editoria, anche a costo di rimetterci. Ma se la carta stampata non "tira più" perché dilapidare denaro in questo business? La risposta è semplice: i giornali continuano a influenzare il dibattito pubblico poiché dettano l'agenda politica degli altri media. E quindi, anche se le edicole chiudono, sono ancora importanti.
Crediamo in un giornalismo di servizio a cittadine e cittadini, in notizie che non scadono il giorno dopo. Ma per continuare a offrire un'informazione di qualità abbiamo bisogno di te. Sostienici!
Se sei già abbonato o hai acquistato il numero in cui è presente l'articolo clicca qui per accedere e continuare a leggere.