5 marzo 2021
Lai Xiaomin, ex presidente di China Huarong Asset Management, la più importante società di gestione patrimoniale della Cina, è stato giustiziato a fine gennaio con l’accusa di aver incassato mazzette per centinaia di milioni dollari. La sua fine è una conseguenza pratica della campagna anticorruzione lanciata dal presidente cinese Xi Jinping nel 2012, che ha portato in carcere centinaia di migliaia di funzionari e imprenditori. "Prenderemo sia le mosche sia le tigri", aveva detto il numero uno della Cina. A questo ha aggiunto una pressione nei confronti delle aziende private culminate in arresti e condannate a morte dei miliardari.
"Prenderemo sia le mosche sia le tigri"Xi Jinping - Presidente della Cina
Quella di Lai è avvenuta durante l'assenza di Jack Ma, boss del gigante cinese dell'e-commerce Alibaba, sparito dalla scena pubblica per alcuni mesi. In sua mancanza è successo un po’ di tutto: la sua azienda è stata messa sotto inchiesta; le autorità bancarie cinesi hanno bloccato la quotazione record alla borsa di Hong Kong di una affiliata, Ant Financial; il Partito comunista cinese (Pcc) ha preparato una bozza di legge anti monopolio con l'intenzione di limitare il potere delle piattaforme, tra le quali ci sono Alibaba, Tencent e gli astri nascenti del capitalismo cinese, ovvero le aziende di consegne a domicilio. Jinping, che pare sia all'origine di questa campagna contro i big della tecnologia, durante il periodo in cui ci si chiedeva dove fosse finito Jack Ma, si è fatto fotografare in un museo dedicato a Zhang Jian, un imprenditore vissuto a fine Ottocento, di cui Xi ha tratteggiato le caratteristiche (gradite al Pcc): Zhang era un imprenditore con il senso del limite e la volontà di utilizzare le sue ricchezze per fare beneficenza. Messaggio ricevuto? Sì, perché Jack Ma è riapparso durante un evento in streaming con alcuni insegnanti di una località rurale, più arretrata rispetto alle sfavillanti metropoli cinesi. Durante l'incontro Jack Ma (esempio cinese di self made man) si è prodigato in promesse di beneficenza e ha lasciato intendere che Alibaba potrebbe diventare una holding finanziaria sotto l'ombrello della banca centrale della Repubblica popolare.
"Arricchirsi è glorioso"Deng Xiaoping - Leader cinese
Deng Xiaoping, il leader cinese che aprì il Paese al mercato globale e ai capitali stranieri, aveva lanciato lo slogan "Arricchirsi è glorioso". Parole valide ancora oggi, se non fosse che con Xi Jinping è diventato anche rischioso. La figura dei miliardari non va solo condannata per reati economici però: bisogna aggiungere qualcosa di eticamente inaccettabile. Lai Xiaomin è stato condannato anche per "bigamia". C'è una morale? Forse, ma di sicuro c'è un proverbio cinese che racconta bene l'azione dell'attuale leadership cinese: "Ammazzare il pollo, per spaventare le scimmie".
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