25 novembre 2022
Dopo essere rimasto offline per diversi mesi, il portale di WikiLeaks – che consente l’invio di materiale in forma anonima – sembra tornato operativo. Ormai da tempo, però, la piattaforma creata dal giornalista australiano Julian Assange non è più un punto di riferimento per chi vuole denunciare governi o aziende, pubblicando documenti coperti da segreto.
Il primo segnale risale al 2020, quando una branchia di quel collettivo di hacker a mille teste che è Anonymous ha scelto di cedere circa 270 gigabyte di dati sottratti alle forze dell’ordine statunitensi a un nuovo sito chiamato Distributed Denial of Secrets (DDoSecrets). Aperto nel 2018 con l’obiettivo di esporre informazioni confidenziali, oggi DDoSecrets è il portale che mette a disposizione più dati. Non a caso i media, smaniosi di etichette, lo definiscono “il successore di WikiLeaks”.
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