Cortina d'Ampezzo, 25 settembre 2025. Nel comune saranno impiegati più di 450 volontari. Foto: N. Sclippa
Cortina d'Ampezzo, 25 settembre 2025. Nel comune saranno impiegati più di 450 volontari. Foto: N. Sclippa

Olimpiadi: chiesti altri 1000 volontari, tra cui medici e infermieri. Chiamati gli alpini

In una convenzione firmata a metà dicembre, Fondazione Milano Cortina, commissario straordinario alle paralimpiadi e task force della Difesa chiedono all'associazione nazionale alpini di coprire i buchi nell'organizzazione. Serve anche personale sanitario, che verrà pagato in visibilità

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

23 dicembre 2025

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A 50 giorni dall’inizio delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, mancano ancora più di mille persone che facciano funzionare l'organizzazione e la logistica dei Giochi, tra cui 60 medici e infermieri che supportino le attività antidoping. Verranno reclutate tra i membri dell’Associazione nazionale alpini (Ana), e il loro lavoro sarà gratuito, come quello delle altre 18mila che aiuteranno alla buona riuscita della manifestazione. Nella lettera mandata alle sezioni territoriali il 16 dicembre, il presidente dell'Ana Sebastiano Favero ha chiesto ai propri soci di individuare "un importante numero di volontari che opereranno nell'ambito dell'attività coordinata delle truppe alpine a supporto del Comitato organizzatore dei giochi olimpici e paralimpici".

Saranno impiegate 61 persone a Milano, 352 in Valtellina, 134 in Val di Fiemme e 451 a Cortina. A differenza degli altri volontari, che devono cercare e pagare un alloggio per il periodo in cui hanno dato disponibilità, chi parteciperà a questo bando sarà “integrato nel dispositivo militare” e “non opererà nell’ambito della protezione civile” ma verrà “inquadrato come volontario della difesa”. Quindi sarà ospitato in strutture militari o riservate, e saranno previsti vitto e abbigliamento. Anche per il personale sanitario, saranno garantiti vitto, alloggio, un pasto e i trasporti, protezione, assicurazione, coordinamento e supervisione. Niente compensi, ma medici e infermieri verranno ripagati in “riconoscimento olimpico e visibilità durante i Giochi”. 

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Chiamata tardiva, risposta pronta

La Convenzione tecnica di collaborazione è stata firmata a metà dicembre dal generale Claudio Mora, comandante della Joint task force della Difesa preposta alla sicurezza dei Giochi, dal commissario straordinario del Ministero dello Sport per i Giochi olimpici e paralimpici, Giuseppe Fasiol, dall’amministratore delegato della Fondazione Mi-Co, Andrea Varnier e dal presidente dell'Ana Favero. Quest’ultimo, nella lettera ai soci sottolinea il “breve tempo a disposizione purtroppo non dipendente dalla nostra volontà”.

"L’Ana aveva infatti garantito da molti mesi la propria disponibilità: purtroppo i tempi che poi sono serviti per predisporre la necessaria cornice normativa sono stati più lunghi del previsto. Confidiamo perciò che i nostri soci sappiano dimostrare ancora una volta che disponibilità al servizio e prontezza sono le caratteristiche che tutti invidiano al mondo alpino"

Nel comunicato di lancio dell’iniziativa, chiarisce alcuni passaggi: “Ci rendiamo conto che i tempi a disposizione sono davvero strettissimi. Ma questo non è dipeso dalla nostra volontà. L’Ana aveva infatti garantito da molti mesi la propria disponibilità: purtroppo i tempi che poi sono serviti per predisporre la necessaria cornice normativa sono stati più lunghi del previsto. Confidiamo perciò che i nostri soci sappiano dimostrare ancora una volta che disponibilità al servizio e prontezza sono le caratteristiche che tutti invidiano al mondo alpino”. Insomma, l’Ana aveva messo a disposizione persone e competenze già tempo fa, ma la richiesta per i manutentori, i drivers, gli operatori della comunicazione, i movieri, gli operatori manuali e di mezzi e il personale sanitario è arrivata solo la settimana prima di Natale.

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Formazione durante le feste

Il ritardo nella comunicazione avrà delle conseguenze sui partecipanti. Chi è iscritto come “amico degli alpini” o come associato aggregato – cioè non ha una pregressa esperienza militare di leva o lavorativa nelle truppe alpine – e ha tra i 18 e i 65 anni, dovrà svolgere 60 ore di formazione obbligatoria, di cui 20 da completare tra il 26 dicembre e il 3 gennaio. I contenuti spazieranno dall’etica e dalla storia militare alpina alla sicurezza sui luoghi di lavoro. A questo si aggiungono dei periodi di corsi in presenza, previste per 400 unità. Chi, invece, si è candidato per le attività con gli sci, avrà anche un periodo di selezione in presenza a metà gennaio.

Per i soci, le ore si riducono a otto, scegliendo tra corsi in presenza o virtuali, tenuti da Fondazione Milano Cortina. Verranno rimborsate le spese di viaggio, vitto e alloggio saranno inclusi.
Alla fine della mail, si evidenzia che “non essendo l’attività compresa nell’ambito della protezione civile, [...], i lavoratori dipendenti dovranno prendere periodo di ferie e i lavoratori autonomi non avranno diritto ad alcun rimborso in ragione del mancato guadagno per il periodo di servizio volontario prestato”. Il prezzo da pagare per essere inquadrati nella Difesa e avere vitto e alloggio durante la manifestazione.

Medici e infermieri pagati in visibilità 

Tra i contenuti della Convenzione, a destare particolare stupore è l’allegato 2 “Timeline formativa volontario phlebotomyst - MiCo 2026”, tradotto nel sottotitolo con “supporto funzione antidoping”. Le premesse sono chiare: servono “risorse sanitarie specializzate” per fare i prelievi “a supporto della funzione antidoping” nei siti di gara e nei villaggi olimpici e paralimpici, oltre che nelle strutture di controllo.

Il tempo previsto per il reclutamento è stato di tre giorni, visto che la scadenza delle domande di partecipazione era fissata al 19 dicembre. 60 i medici e gli infermieri necessari con cinque fasi di formazione. Anche a loro niente stipendio, ma verrà consegnato un certificato di qualificazione per l’operatività olimpica, oltre che il “riconoscimento e la visibilità”. L’importante è partecipare e coprire, in fretta e gratis, il buco di personale. 

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