Credits: Ted Eytan
Credits: Ted Eytan

Identità, generazione fuori dai binari

Sono sempre di più gli under25 che si definiscono non binari, cercando di definire la propria identità

Ornella Obert

Ornella Obertresponsabile di Oltre lo specchio, progetto per transessuali e transgender del Gruppo Abele

5 marzo 2021

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La grande novità di questi ultimi anni sono gli under 25 che si definiscono non binari. Una delle definizioni più diffuse considera non binary una persona che "non si riconosce e non riconosce la costruzione binaria del genere, ovvero l’idea che esistano solo due generi, uomo e donna". Tuttavia, non si può parlare di una sola identità non binary, dato che quest’identità può essere vissuta in modi diversi. Ne è conferma la grande pluralità di definizioni che colora il mondo Nbgq (acronimo di non binary e genderqueer). Di fatto, all’interno della comunità transgender è in aumento la percentuale di quanti si definiscono non binari che, secondo alcune ricerche, sarebbe passata dal 35 al 50 per cento. 

Persone che affermano "non è il mio corpo a decidere chi sono" e trasformano, anche chirurgicamente, il proprio fisico alla ricerca della propria definizione di sé. A volte sono arrabbiate, altre sono semplicemente in cerca di rappresentazioni, anche a livello sociale, che corrispondano alle loro istanze. Non è un caso che siano molto attratte dal Giappone e dall’idea di una corporeità più libera che quella cultura sembra riflettere. Il mondo dei manga esercita su di loro un fascino spesso totalizzante. La Rete è la loro casa. Lì cercano informazioni sulla sessualità, la transizione di genere, le possibilità chirurgiche o farmacologiche. Talvolta, quando sono molto giovani, anche esponendosi a rischi non indifferenti per la salute e il benessere.

Da lavialibera n°7 2021

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