Ruggero Reina durante il secondo giorno di sciopero della fame.
Ruggero Reina durante il secondo giorno di sciopero della fame.

Xr, in sciopero della fame per il clima

È iniziato ieri a Torino il digiuno di Ruggero Reina, attivista di Extinction rebellion. "Vogliamo affrontare la crisi climatica attraverso processi che coinvolgano i cittadini"

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

18 gennaio 2022

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Lo sciopero della fame, davanti al palazzo della Regione Piemonte, per ottenere “un consiglio regionale aperto in cui venga discusso il modo in cui affrontare lo stato di emergenza climatica ed ecologica che il mondo intero sta vivendo”. È questa la richiesta di Ruggero Reina, attivista di Extinction rebellion Torino (Xr, movimento ambientalista tra i più radicali, che chiede azioni climatiche attraverso la disobbedienza civile), che ha iniziato ieri il digiuno. Andrà avanti fino all’ottenimento della richiesta. L’abbiamo incontrato oggi, durante il secondo giorno di protesta contro la mancata approvazione di un piano per ridurre le emissioni climalteranti, a tre anni dall’insediamento della giunta Cirio.

Perché sei qui?

Questo sciopero della fame è diretto alla regione e durerà fino a quando non verrà indetto un consiglio regionale aperto, nel quale la regione dovrà prendersi le proprie responsabilità, per far seguire azioni concrete alle parole. Il Piemonte ha una strategia regionale sui cambiamenti climatici, tre piani che dovrebbero implementarla, ma sono tutt'ora fermi, non esiste una road map con termini specifici e quantificabili. Quello che sto facendo è un modo per presentare le nostre richieste.

Le richieste sono tre: dire la verità, agire ora, indire assemblee cittadine

Quali sono?

Le prime due sono condivisibili dalla maggior parte dei movimenti ambientalisti. La prima è dire la verità: i governi hanno la responsabilità di informare i cittadini e far partecipare la popolazione alle decisioni sulla crisi ecologica. La seconda è agire ora: fare tutto il necessario per arrivare allo zero netto (ovvero ridurre le emissioni indirette di carbonio in tutta la filiera produttiva, ndr). La terza, per me la più importante, è quella delle assemblee cittadine. Crediamo che la democrazia rappresentativa si sia dimostrata inadatta per affrontare la crisi climatica ed ecologica. C'è bisogno di processi partecipativi deliberativi."

Per questo hai scelto Xr?

Assolutamente sì. Il principio alla base è che certe decisioni vengano prese da chi ha un reale interesse al bene comune.

Tra tutti i movimenti, Xr è quello più radicale.

Sì, noi agiamo attraverso la disobbedienza civile nonviolenta.

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E funziona?

Xr si basa sulla scienza per quanto riguarda i dati e sugli studi per decidere la propria strategia. La politologa Erica Chenoweth ha condotto una ricerca, in cui ha confrontato 393 movimenti dal 1900 al 2008, con poi una revisione che arriva fino al 2019. Ha dimostrato che i movimenti che hanno agito con disobbedienza nonviolenta hanno avuto una percentuale di successo pari al 70 per cento, quelli con mobilitazione violenta del 30 per cento. Non è un "secondo noi", è prendere quello che è successo nell'ultimo secolo e applicarlo.

Xr si basa sulla scienza per quanto riguarda i dati e sugli studi per decidere la propria strategia

Lo sciopero non è l'unica vostra iniziativa in questo momento.

Ci sono una serie di eventi: come gruppo locale, abbiamo deciso di fare pressioni al governo regionale. La nostra mobilitazione è iniziata a novembre e poi ha avuto un'escalation. Questo sciopero si inserisce in questo nostro lavoro. Con Xr siamo stati a Milano per la Precop (che abbiamo seguito a novembre) e abbiamo avuto 44 multe e otto denunce. A Roma continuano i sit-in, come "Ultima generazione" (l'ultima campagna di disobbedienza civile, iniziata a dicembre, per chiedere un’assemblea dei cittadini sulla crisi climatica entro il 2022, ndr).

Sei l'unico che sta facendo lo sciopero della fame?

Sì, è stata una mia iniziativa personale, coordinata a livello nazionale, perché è quello che crea anche la forza del movimento: la condivisione delle azioni personali. Questo non vuole essere un atto simbolico, né lo faccio per l'ambientalismo in senso stretto. È questione di democrazia. Nel momento in cui il costo dell'obbedienza è molto più alto di quello della disobbedienza, disobbedire diventa un dovere. Xr non propone soluzioni, il punto è che tutto deve essere preso attraverso un processo di campionamento, formazione, discussione e poi delibera.

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Per il futuro?

Non abbiamo intenzione di smettere. Ci sono altre cose in programma. Il 28 gennaio ci sarà l'anniversario della dichiarazione di emergenza climatica firmata dalla regione. È un momento di cui i cittadini devono essere a conoscenza. Deve entrare nel dibattito. Non è solo ambientalismo, si tratta di trasparenza.

Eventi in tutta Italia

Gli incontri non si fermano solo al capoluogo piemontese. Sono tante le iniziative di presentazione e formazione in molte città d’Italia, da Torino a Reggio Emilia, a Brescia, fino ad alcuni corsi online, come “Chiedi alla scienza”, per capire le minacce che si prospettano e comprendere come fronteggiarle.

 

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