Beni confiscati alle mafie

 

I beni confiscati alle mafie sono l’espressione di una forma di lotta alla criminalità organizzata tra le più efficaci e ricche di significato. Si tratta delle ricchezze accumulate illecitamente dai mafiosi, ad esempio investendo i soldi del traffico di droga, delle estorsioni, dell'usura, che vengono espropriate per diventare proprietà dello Stato e quindi della collettività.

La legge sui beni confiscati

L’origine di questa forma di lotta al crimine organizzato risiede nella legge Rognoni-La Torre del 1982, che ha introdotto il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e la confisca “delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o che ne costituiscono l’impiego”. Nel 1995 Libera ha poi lanciato la campagna “Le mafie restituiscono il maltolto” e l’anno successivo è stata approvata la legge 7 marzo 1996, n.109 "Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati" che introduce e regola il riutilizzo dei beni appartenuti alle organizzazioni criminali per scopi sociali.

Come si assegnano i beni confiscati

La confisca definitiva avviene dopo la sentenza definitiva con cui il tribunale conferma un collegamento tra i beni e l'attività criminale. A quel punto i beni passano in gestione all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) o ad altre autorità competenti. I beni possono essere venduti all'asta, in alcune specifiche situazioni, o utilizzati a fini sociali, ad esempio destinati a progetti di sviluppo per la comunità o a organizzazioni non profit.

I beni confiscati possono essere proprietà immobiliari (case, terreni, aziende, alberghi e strutture acquisite o utilizzate per scopi criminali); veicoli (auto, motociclette o altri mezzi di trasporto utilizzati per attività illegali); aziende e attività commerciali (bar, ristoranti, esercizi commerciali collegati alle attività criminali); conti bancari; denaro liquido; gioielli, opere d'arte, beni di lusso, etc.

Il portale italiano dei beni confiscati

Ad oggi, in Italia, i beni confiscati sono oltre 23mila, di cui 14 mila già destinati agli enti locali e pronti per essere riutilizzati dalla cittadinanza. La prima regione in Italia

per presenza di beni confiscati destinati è la Sicilia, con oltre 6mila immobili sottratti alla criminalità organizzata. Sul portale nazionale Confiscati Bene 2.0 realizzato da Libera con la collaborazione di OnData e Fondazione Tim – è possibile conoscere quanti sono i beni confiscati alle mafie, dove si trovano e come sono utilizzati.

Le storie e le iniziative legate al riutilizzo di questi beni spesso raccontano l’impegno dello Stato e delle associazioni, il difficile percorso di riscatto della società civile rispetto alle organizzazioni criminali, la nascita di filiere produttive etiche e sostenibili, ma anche le difficoltà, i boicottaggi e i danneggiamenti talvolta subiti da chi porta avanti progetti.

Afragola (Na), 2012. I vigili del fuoco spengono un rogo di rifiuti speciali e tossici sotto un cavalcavia di una strada provinciale. Foto di G.Rizzi/Flickr

10 anni senza il detective della Terra dei fuochi

Il commissario di polizia Roberto Mancini è morto nel 2014 a causa di un tumore provocato dalle sostanze tossiche sversate dalla camorra nella "terra dei fuochi" in Campania. Per anni inascoltato, le sue informative hanno anticipato i rapporti tra …

Toni Mira

Toni MiraGiornalista e componente del comitato scientifico de lavialibera

1995, un banchetto per la raccolta firme a sostegno del riuso sociale

Beni confiscati, le ultime scelte del governo destano dubbi

A 28 anni dalla legge sul riutilizzo sociale dei beni sottratti ai mafiosi, immobili e aziende sono diventati beni comuni al servizio delle comunità. Tuttavia il governo sembra non averne colto il valore: dopo il taglio dei fondi previsti col Pnrr, …

Tatiana Giannone

Tatiana GiannoneSettore beni confiscati e Università di Libera

13 settembre 2023, Milano. Le tende degli studenti davanti al Politecnico per protestare contro il caro alloggi (Matteo Corner/Ansa)

Alloggi per studenti nelle case confiscate

Lavialibera ha scandagliato i dati dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati e del ministero dell'Università per capire il bisogno di alloggi universitari e le prospettive che i tanti immobili tolti alla criminalità possono offrire: "Può essere una …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Nell'Hotel San Paolo Palace, azienda confiscata a Cosa nostra, l'Ersu Palermo avrebbe voluto realizzare una residenza per gli studenti fuorisede (Foto dal sito)

In Sicilia, gli alberghi confiscati non possono diventare studentati

A maggio l'Ersu Palermo, ente del diritto allo studio universitario, aveva chiesto l'utilizzo di due hotel confiscati a Cosa nostra per farne delle residenze. Da allora aspetta una risposta che, tuttavia, sembra essere negativa

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

San Luca (Reggio Calabria) vuole essere ricordato come il paese natio dello scrittore Corrado Alvaro (Foto di Francesco Donnici)

Il paese di San Luca cerca un'immagine diversa

Comune in provincia di Reggio, per anni ritenuto una roccaforte inespugnabile del crimine, San Luca è alle prese con i problemi ordinari della Calabria: "Non c'è lavoro"

Francesco Donnici

Francesco DonniciGiornalista

Articolo solo per abbonati

Informarsi è un gesto radicale

Fatti, numeri, storie, inchieste, opinioni, reportage.
Per rimettere in gioco un futuro che sembra già scritto

La newsletter de lavialibera

Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia. 

Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar

Ogni terza domenica del mese, CapoMondi, la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale