L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) è un organismo amministrativo indipendente creato nel 2014 per un’attività di controllo sui contratti e gli appalti pubblici. Ha preso il posto della Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit) e dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp).
Dal punto di vista strutturale, l’Anac è un organo collegiale che si compone del presidente e di quattro consiglieri, nominati ogni sei anni dal presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri e previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti. Fino al 2019 l’Anac è stata presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, a cui è succeduto, a partire dal 2020, Giovanni Busia, dopo una breve reggenza affidata al consigliere più anziano Francesco Merloni. Attualmente, consiglieri dell’Autorità nazionale anticorruzione sono Laura Valli (già magistrato e funzionaria della Banca mondiale), Consuelo del Balzo (avvocato cassazionista), Paolo Giacomazzo (avvocato e già tesoriere nazionale dell’Unione camere penali italiane) e Luca Forteleoni (magistrato ordinario con funzioni di pubblico ministero e già componente togato del Consiglio superiore della magistratura).
Il compito principale dell’Anac è fare prevenzione contro la corruzione nelle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate o in quelle controllate. In linea generale, l’attività dell’Autorità si articola in tre direzioni:
Trasparenza: vigilando sul rispetto della normativa dedicata, per assicurare ai cittadini l’accesso ai dati e ai documenti delle pubbliche amministrazioni;
Anticorruzione: stabilendo misure organizzative con funzione di prevenzione, vigilando sull’assegnazione degli incarichi nella Pa, realizzando attività consultiva verso le stesse amministrazioni e predisponendo regolamenti di anticorruzione e trasparenza;
Contratti pubblici: vigilando sulla pubblicazione e sullo svolgimento dei bandi, emanando pareri sulla normativa di settore e sui precontenziosi e mettendo a disposizione delle stazioni appaltanti degli strumenti flessibili di regolamentazione.
Inoltre, tramite un'apposita piattaforma informatica, l’Anac può ricevere le segnalazioni di condotte illecite da parte di dipendenti di amministrazioni o società pubbliche (“whistleblowing”).
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