Zona grigia

Il termine “zona grigia”, reso popolare da Primo Levi che lo utilizzò nel saggio I sommersi e i salvati, è un concetto trasversale a più discipline: medicina, psicologia, diritto, neuroscienze, studio dei conflitti. L’espressione ha avuto anche una consacrazione cinematografica, con un film di Tim Blake Nelson del 2001, dedicato sempre al tema dell’olocausto. In generale, pur con sfumature diverse, parlare di zona grigia (o di area grigia) significa indicare uno “spazio” dove bene e male tendono a sovrapporsi e a confondersi, dove sfumano i confini tra buono e cattivo, legale e illegale. Un vasto mondo di mezzo tra poli opposti. Avvertiva Levi: l’uomo ha necessità di pensare la realtà come divisa tra buoni e cattivi, noi e loro, ma questa esigenza non va confusa con l’idea che la realtà sia veramente come noi abbiamo bisogno di immaginarla.
Lo studio delle mafie e dei contesti in cui la criminalità organizzata si riproduce è un campo in cui il concetto di zona grigia è ampiamente utilizzato. In particolare, per mettere in evidenza l’ambito di connivenza e scambio reciproco tra potere mafioso e sistemi politici ed economici. Un insieme di comportamenti, spesso non qualificati come mafiosi, che si avvantaggiano sfruttando vuoti normativi, illegalità diffuse e debolezze istituzionali. La zona grigia, quindi, è lo spazio in cui prendono forma le relazioni tra mafia e pezzi della società, della politica e dell’economia.

La procuratrice antimafia Alessandra Dolci durante un'audizione al consiglio comunale di Milano (Foto ufficio stampa Comune di Milano)

La pm Dolci: "A Milano le mafie fanno affari insieme"

"C'è un'accentuata vocazione imprenditoriale, soprattutto della 'ndrangheta", dice Alessandra Dolci, coordinatrice della Ddaa di Milano, in vista della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si tiene …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Crimini dei potenti, Ciotti: "Possiamo cambiare"

Crimini dei potenti, Ciotti: "Possiamo cambiare"

Le élite spesso seguono logiche mafioseggianti. I cittadini credono di non riuscire a rimediare e invece ne hanno il potere: bastano più consapevolezza e disgusto, e meno ammirazione

Luigi Ciotti

Luigi CiottiDirettore editoriale lavialibera

Licio Gelli, gran maestro della loggia massonica "Propaganda 2", il massimo esempio di massoneria deviata in Italia (Ansa)

Nelle logge flirtano mafiosi e massoni

Dopo lo scandalo della P2, le consorterie sono considerate un luogo riservato di incontro e scambio di favori, utile anche alle mafie. Attenzione però alle definizioni

Anna Sergi

Anna SergiProfessoressa in Criminologia, University of Essex (Uk)

Alberto Vannucci

Alberto VannucciProfessore di Scienza politica, Università di Pisa

Articolo solo per abbonati
Napoli, 22 aprile 2017. Un'immagine interna della sede massonica del Grande Oriente d'Italia nella galleria Umberto I (Ciro Fusco/Ansa)

Obbedienze massoniche aperte ai mafiosi

La commissione antimafia guidata da Rosy Bindi ha indagato i rapporti tra mafie e massoneria, suscitando le proteste delle logge italiane, per le quali era una "caccia alle streghe"

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Articolo solo per abbonati
Una vista di George Town, nelle isole Cayman (Roger W/Flickr - CC BY-SA 2.0)

C'erano una volta i paradisi fiscali. E ci sono ancora

A dispetto della Convenzione Onu che avrebbe dovuto eliminarli, i paradisi fiscali sono luoghi che, per attirare gli investimenti, concedono benefici che fanno gola a molti

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Guardiamo il mondo
con occhi diversi

Fatti, numeri, storie, inchieste, opinioni, reportage.
Capire il presente e interpretare il mondo che verrà.

La newsletter de lavialibera

Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia. 

Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar