Cosa nostra

San Benedetto Val di Sambro, 23 dicembre 1984. La carrozza di seconda classe del treno Rapido 904, squarciata dall'esplosione. Ansa

Strage del Rapido 904, un silenzio lungo quarant'anni

Il 23 dicembre 1984 un'esplosione sul treno Napoli-Milano uccise 16 persone. La giustizia ha condannato Cosa nostra e accertato le responsabilità di altri "poteri forti", le cui identità sono ancora senza nome

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

Corleone (Pa), 24 maggio 2012. Placido Rizzotto saluta il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante i funerali dello zio sindacalista. Foto di P. Giandotti/Ansa

È morto Placido Rizzotto, il nipote del sindacalista ucciso dalla mafia

Figura carismatica della rete di Libera in Sicilia, nel 2009, contribuì al ritrovamento dei resti dello zio, sindacalista ucciso da Cosa nostra nel 1948 per aver lottato a fianco dei braccianti

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Dietro l'omicidio Agostino, Cosa nostra, servizi e destra eversiva

Dietro l'omicidio Agostino, Cosa nostra, servizi e destra eversiva

Per l'omicidio dell'agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, la Cassazione ha stabilito che il boss Nino Madonia deve essere processato di nuovo. A ottobre la corte d'assise di Palermo aveva condannato all'ergastolo il boss Gaetano …

Rino Giacalone

Rino GiacaloneGiornalista e direttore di Alqamah.it

Toni Servillo ed Elio Germano in una scena del film

Iddu, l'ultimo padrino. In un film il mondo grottesco di Matteo Messina Denaro

Una commedia nera ispirata dalla latitanza del boss di Castelvetrano, un "ipernarciso criminale", e dalla società che lo circonda "quintessenza del ridicolo". Colloquio con gli sceneggiatori e registi del film, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza

Andrea Zummo

Andrea ZummoGiornalista, cinefilo e attivista di Libera

Articolo solo per abbonati
Perugia, 9 settembre 1996. Tommaso Buscetta (di spalle a destra) durante la sua deposizione al processo Pecorelli, nell'aula bunker del carcere di Capanne. Foto di S. Medici/Ansa

I collaboratori di giustizia e il "contratto" con lo Stato

I pentiti di mafia, criminali che scelgono di collaborare con la giustizia, ottengono in cambio uno sconto di pena e altri benefici. Quando escono dal carcere, a volte con una nuova identità, sono inseriti in programmi speciali che prevedono …

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

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