Cosa nostra

Nel 1984 il pentito Tommaso Buscetta racconta al giudice Giovanni Falcone che boss e affiliati chiamano la loro organizzazione Cosa nostra. Dopo il maxiprocesso di Palermo abbiamo imparato a farlo tutti.

Nata in Sicilia a metà dell’Ottocento, sbarcata in America, la mafia siciliana è tradizionalmente organizzata in famiglie, con una Cupola che raccoglie i boss dei mandamenti più importanti. È la mafia che negli ultimi 150 anni ha fatto più vittime innocenti, con un crescendo a partire dagli anni Settanta, quando le cosche corleonesi avviarono la stagione stragista.

Cosa nostra oggi: l’ala militare dei clan è schiacciata dall’azione repressiva e dalla collaborazione dei pentiti; i capi corleonesi, Totò Riina e Bernardo Provenzano, sono morti in carcere; gli “scappati” sono tornati dagli Stati Uniti; cresce un’élite criminale non sempre inquadrabile secondo vecchi canoni. Matteo Messina Denaro, originario di Castelvetrano (Tp), è stato l'ultimo boss stragista in libertà: la sua latitanza è terminata il 16 gennaio 2023 ed è morto pochi mesi dopo. Cosa nostra, però, non è ancora sconfitta.

Palermo, quartiere Borgo Vecchio. Un'auto incendiata all'interno di un campo da calcetto, reso inagibile dal rogo. Foto di M. Panzarella

Palermo, la povertà a due passi dal centro

Nel capoluogo siciliano la miseria vive accanto al lusso, tra esclusione, lavoro nero e rivolta. L'assenza di alternative, ancora più del crimine, resta il vero nemico da sconfiggere

Elena Ciccarello

Elena CiccarelloDirettrice responsabile lavialibera

Articolo solo per abbonati
Giuseppe e Salvatore Asta, uccisi insieme alla mamma Barbara Rizzo nella strage di Pizzolungo. Foto: Vivi/Libera
Play Video

Strage di Pizzolungo, 40 anni e una verità da scrivere

La strage in cui morirono Barbara Rizzo, trent'anni, e i suoi due figli gemelli di sei, Salvatore e Giuseppe Asta aspetta ancora verità. C'è chi conosce i fatti, anche per averli avuti affidati in eredità, ma non parla

Rino Giacalone

Rino GiacaloneGiornalista e direttore di Alqamah.it

Articolo solo per abbonati
Messina, 21 marzo 2016. Nino Morana e Vincenzo Agostino marciano durante la Giornata dell'impegno e della memoria per le vittime innocenti delle mafie

21 marzo, ancora in marcia per i miei zii vittime di mafia

Questa Giornata della memoria e dell'impegno sarà diversa: la prima senza i miei nonni, la prima dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna per l'omicidio dei miei zii, Nino Agostino e Ida Castelluccio. A Trapani rinnoviamo una …

Nino Morana Agostino

Nino Morana AgostinoStudente e attivista

Giovani a Palermo: "La battaglia contro le mafie ci riguarda"

Giovani a Palermo: "La battaglia contro le mafie ci riguarda"

Non abbiamo scelto di nascere nella città delle stragi e non ne siamo stati testimoni, ma la la lotta per il riscatto di questa terra è anche la nostra

Libera NextGen Palermo

Libera NextGen PalermoSezione giovanile di Libera Palermo

Young people in Palermo: 'The battle against mafias concerns us'

Young people in Palermo: 'The battle against mafias concerns us'

We did not choose to be born in the city of massacres and we did not witness them, but the fight for the redemption of this land is also ours

Libera NextGen Palermo

Libera NextGen PalermoSezione giovanile di Libera Palermo

Contro il buio che avanza

Fatti, numeri, storie, inchieste, opinioni, reportage.
Per rimettere in gioco un futuro che sembra già scritto

La newsletter de lavialibera

Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia. 

Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar

Ogni terza domenica del mese, CapoMondi, la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale