Cosa nostra

Nel 1984 il pentito Tommaso Buscetta racconta al giudice Giovanni Falcone che boss e affiliati chiamano la loro organizzazione Cosa nostra. Dopo il maxiprocesso di Palermo abbiamo imparato a farlo tutti.

Nata in Sicilia a metà dell’Ottocento, sbarcata in America, la mafia siciliana è tradizionalmente organizzata in famiglie, con una Cupola che raccoglie i boss dei mandamenti più importanti. È la mafia che negli ultimi 150 anni ha fatto più vittime innocenti, con un crescendo a partire dagli anni Settanta, quando le cosche corleonesi avviarono la stagione stragista.

Cosa nostra oggi: l’ala militare dei clan è schiacciata dall’azione repressiva e dalla collaborazione dei pentiti; i capi corleonesi, Totò Riina e Bernardo Provenzano, sono morti in carcere; gli “scappati” sono tornati dagli Stati Uniti; cresce un’élite criminale non sempre inquadrabile secondo vecchi canoni. Matteo Messina Denaro, originario di Castelvetrano (Tp), è stato l'ultimo boss stragista in libertà: la sua latitanza è terminata il 16 gennaio 2023 ed è morto pochi mesi dopo. Cosa nostra, però, non è ancora sconfitta.

La pm Caramanna: "Dopo le minacce la mia vita è cambiata"

La pm Caramanna: "Dopo le minacce la mia vita è cambiata"

Quest'anno sono oltre 150 i procedimenti avviati a Palermo per dichiarare la decadenza dalla responsabilità di genitori mafiosi. Per questo qualcuno ha preso di mira Claudia Caramanna, da quattro anni alla guida della Procura per i minorenni. …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Caselli: "La pista su mafia e appalti sminuisce il valore di Falcone e Borsellino"

Caselli: "La pista su mafia e appalti sminuisce il valore di Falcone e Borsellino"

Nell'ambito dell'indagine sulla strage di via D'Amelio in cui morirono Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, l'ex procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli interviene in commissione antimafia per contestare la pista seguita dai parlamentari …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Beppe Montana (il primo da sinistra) insieme a Ninni Cassarà (il primo da destra)

Vittime di mafia: Montana, Cassarà e Antiochia, il ricordo non basta

Nell'estate del 1985 Cosa nostra uccideva tre poliziotti della squadra mobile di Palermo, Beppe Montana, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia: grazie al loro lavoro hanno contribuito a indebolire la mafia, aprendo la strada al maxiprocesso

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

Palermo, 19 luglio 1992. Via Mariano D'Amelio, dopo l'esplosione che ha ucciso il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta (Wikimedia Common)

Borsellino, i pm di Caltanissetta ancora in cerca delle verità sulla strage di via D'Amelio

Dopo 33 anni e cinque processi, la procura nissena vuole andare a fondo sull'attentato del 19 luglio 1992. Tante le piste ancora al vaglio: il dossier su mafia e appalti, il ruolo della massoneria e quello della destra neofascista. Molti uomini …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Hydra, a Milano il processo contro l'alleanza tra mafiosi di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra

Hydra, a Milano il processo contro l'alleanza tra mafiosi di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra

Nell'aula bunker del carcere di Opera, a Milano, le udienze preliminari del processo Hydra contro il "sistema mafioso lombardo": uomini di cosa nostra, 'ndrangheta e camorra insieme per fare affari illeciti. Nei confronti di 75 imputati nel rito …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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