28 aprile 2023
Paola Villa, professoressa di matematica, ex sindaca di Formia e oggi consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, parla con l’energia di un fiume in piena. Ci raggiunge la sera del nostro arrivo al monastero San Magno di Fondi, dove siamo ospiti della Fraternità guidata da don Francesco Fiorillo. Villa ha governato la città negli anni difficili della pandemia e adesso è sotto processo per abuso d’ufficio, per "alcuni errori" commessi durante il mandato. Conosce il territorio come le sue tasche. "Formia è stata colonizzata dalle famiglie di mafia a inizio anni Settanta. L’atto più significativo è stata l’apertura della colossale discoteca Seven Up, costruita all'inizio degli anni Ottanta e in funzione fino alla notte tra il 3 e il 4 agosto 1985, quando fu distrutta da un incendio in cui morirono due persone. Era il simbolo di una camorra che qui ostenta ricchezza".
La denuncia pubblica è la cifra del suo attivismo. L’ex sindaca gestisce un profilo social che ha battezzato "Senza bavaglio" e organizza dibattiti e incontri sulla salvaguardia dell’ambiente e dell’acqua pubblica, sulle presenze criminali e le loro relazioni "non virtuose" con l’imprenditoria e la politica locale. "A Formia e dintorni abbiamo un serio problema di omertà, nessuno vuole parlare per evitare questioni, perché non sa o fa finta di non sapere, o perché pensa che nulla può cambiare". In un territorio ammaestrato dalla violenza e blandito dal denaro, chi punta il dito è "un vero rompicoglioni". "Parlare di criminalità organizzata fa bene, perché questi non vogliono che si parli di loro, ne hanno un fastidio quasi fisico. Ma come si fa a tacere di fronte a certi fatti? Perché dobbiamo aspettare che ci scappi il morto per avere un moto di ribellione collettiva? Qua manco i giornali parlano di quel che è sotto gli occhi di tutti". Quando due attività commerciali di Formia sono state raggiunte da un’interdittiva antimafia perché riconducibili alla ‘ndrangheta, gli alunni le hanno chiesto: "Professoressa, adesso è contenta?". "Avevo documentato l’evidenza e inviato le foto in prefettura. Ma come può un pasticcere un giorno farsi vedere con una Lamborghini e un altro con la Ferrari? Quanto gu adagna con questi cornetti? Che poi macchine così devi pure mantenerle, tra assicurazione e pieno di benzina".
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