6 novembre 2023
Felicità
s.f., 1. la compiuta esperienza di ogni appagamento.
Momenti di felicità assoluta.
Quando Angelica, piccolina piccolina, sorride, mi prende una mano e se la mette sulla testa perché gliela accarezzi. Quando Giuliana, ancora più piccolina, mi ha stretto il dito nella manina, istintivamente, mentre dormiva. Ancora Angelica che poco tempo fa mi dice come secondo lei la religione non vuol dire essere così religiosi, cioè non devi fare proprio tutto quello che c’è scritto lì. Giuliana, che ha voluto in regalo un quadernino strano per cominciare a scriverci una storia, che è ancora alla prima riga. Ma poi non solo le bambine. Mia madre, che sorride quando la porto a vedere che in vetrina c’è il mio libro, e io pensavo che lo facesse perché ho battuto una zuccata contro il vetro e invece guardava proprio il libro. Yo, quando Elvis la accompagna da me all’altare, perché la prima volta ci siamo sposati a Las Vegas.
Di momenti di felicità assoluta ne ho avuti tanti. Ma se ci penso, in quei momenti assoluti non ero mai da solo.
Potrei continuare a lungo, perché sono un tipo fortunato e di momenti di felicità assoluta ne ho avuti tanti. Ma se ci penso, in quei momenti assoluti non ero mai da solo. Non voglio sembrare retorico o chissà cosa, magari è solo perché sono un narratore, e noi siamo gente che se un gigante, una fata o un angelo, quello che volete, ci dicesse puoi vivere 100 anni in un’isola deserta a fare le cose che ti piacciono di più con le persone che ami di più, diremmo si può fare 99 e poi torno indietro? Perché se non lo racconto a qualcuno non vale. Però non mi ricordo un momento di felicità così da solo, senza qualcun altro vicino che sorrideva anche lui.
Ripeto, non voglio sembrare retorico, Padre Pio o Santa Maria Teresa di Calcutta – no, meglio: San Francesco, Gino Strada, o il nostro don Ciotti – ma davvero, almeno per quanto mi riguarda, mi sembra che la felicità propria passi sempre attraverso quella degli altri. Che non si possa essere felici soltanto per sé. Soprattutto quando gli altri non lo sono. Magari sbaglio, magari è un punto di vista limitato, ma per me funziona così, e siccome mi pare di essere fortunato e felice ma non penso migliore, magari non è neanche giusto. E per continuare sul piano personale, e chiedo scusa per queste riflessioni intimamente spicciole ma ormai è venuta così: sì, certo, ho avuto altri momenti di felicità che riguardavano soltanto me, che c’ero soltanto io, che me la sentivo dentro solo tutta per me. Ma insieme c’erano anche paura, sgomento, eccitazione e rabbia che non la lasciavano essere così assoluta.
Assoluto
agg. 1. Che non ammette limitazioni, restrizioni o condizioni relativamente a sé stesso, alla propria volontà o alle proprie attribuzioni.
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