Biodiesel che non lo sono. Attenti al "greenwashing"

L'ultimo caso ha riguardato il cane a sei zampe e la pubblicità ingannevole sul prodotto Enidiesel+. Per combattere queste pratiche occorre ripartire dalle leggi e da un recovery plan davvero verde

Andrea Poggio

Andrea PoggioResponsabile mobilità di Legambiente

17 agosto 2020

In queste settimane e mesi si deciderà se il recovery plan, il piano di recupero dopo l'emergenza Covid-19, finanzierà solo ciò che è green, verde, davvero parte di uno sviluppo sostenibile e duraturo oppure no. Se i fondi europei messi a disposizione dell'Italia non saranno vincolati a condizioni green e non sarà prevista anche una black list, come già avviene per i fondi verdi o gli investimenti della Bei (Banca europea per gli investimenti, ndr), alcune aziende tenteranno di darsi una reputazione verde non fondata, un comportamento che incrementerà la sfiducia del consumatore e dell'investitore onesto nei confronti delle offerte commerciali e dei relativi marchi.

Cosa significa greenwashing

È greenwashing qualsiasi attività di comunicazione, sia commerciale sia istituzionale, rivolta ad acquisire un accreditamento ecologico “senza che vi corrisponda un modo di operare sostanzialmente diverso da quello di altri soggetti (concorrenti) rispetto ai quali esse si vogliono differenziare” (Carlo Alberto Pratesi, Greenwashing, Aggiornamenti Sociali, 2011). Una campagna pubblicitaria che vanti il rispetto di norme ambientali obbligatorie o standard di mercato affermati, la sola riciclabilità di un prodotto, la rinnovabilità di una fonte energetica usata, l'abbattimento di emissioni inquinanti non è sufficiente per definire green un prodotto o un servizio.

La rivista

2024 - numero 27

Fame chimica

Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.

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