In italiano potremmo parlare di ecologismo o ambientalismo di facciata. Il neologismo inglese "greenwashing" – letteralmente “lavaggio verde” – è oggi utilizzato per indicare le strategie di comunicazione che imprese, organizzazioni o istituzioni politiche usano per costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo ambientale, distogliendo così l’attenzione dai reali impatti negativi delle proprie attività.
Una delle prime condanne per greenwashing in Italia riguarda la multinazionale Eni, multata il 15 gennaio 2020 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per la pubblicità al prodotto Enidiesel+ che dal 2016 alla primavera 2019 ha inondato giornali, televisioni e web. Per questo, il cane a sei zampe è stato costretto a pagare una somma di cinque milioni di euro, il massimo previsto dalla legge.
Migliaia di manifestanti hanno camminato per sette chilometri nel parco di San Rossore (a Pisa), dove si voleva ampliare un'area militare con i fondi del Fondo di Coesione e sviluppo. Anche se il progetto all'interno della riserva è sfumato, il …
Il consiglio regionale aperto ha approvato le proposte di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Le decisioni sono in contrasto con le richieste delle associazioni ambientaliste e con gli esperti intervenuti sulla crisi ecoclimatica
A sorpresa, pascolamento e biodiversità spariscono dalla bozza del piano strategico nazionale sull'agricoltura. Un regalo alle grandi aziende del nord Italia
Non appena la Commissione europea ha annunciato i fondi per la ripresa economica post pandemia, le industrie fossili si sono mosse per tutelare i propri interessi
La tutela dell'ambiente entra nella Costituzione, anche se era già imposta da trattati internazionali e sentenze della Consulta. Per molti è un modo per recepire e mettere ordine alle leggi, ma qualcuno ritiene si tratti solo di greenwashing
Compriamo sempre di più, sempre a meno. Così miliardi di vestiti e accessori passano direttamente dalla fabbrica alla discarica. Il fast fashion ci fa essere alla moda, ma manda al macero i diritti dei lavoratori e la salute dell'ambiente
A trent'anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, lavialibera propone a lettrici e lettori un numero speciale: una riflessione a più voci sugli anni che ci separano dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un antidoto contro la retorica delle celebrazioni