Il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia. Foto di M. Panzarella
Il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia. Foto di M. Panzarella

Cosa nostra ha nostalgia del futuro. Intervista al procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia

La mafia siciliana cerca di tornare alla propria tradizione, con un "esercito" e un modello di business da anni Settanta: affari e discrezione. L'arresto di Messina Denaro è stato vissuto come un sollievo

Elena Ciccarello

Elena CiccarelloDirettrice responsabile lavialibera

1 maggio 2025

Ritorno del narcotraffico, carceri fuori controllo, politici che ancora vanno in cerca di mafiosi, colletti bianchi imprendibili e grave ritardo tecnologico nelle indagini. Questa, per punti, la situazione della mafia in Sicilia descritta dal procuratore capo di Palermo, Maurizio de Lucia. "Cosa nostra è una struttura complessa ed elastica: impossibile scattarne una fotografia statica", avverte.

Palermo, Cosa nostra si riorganizza senza la Cupola

Ci accomodiamo nel suo ufficio mentre il sole è al tramonto e gli imponenti spazi del Palazzo di giustizia sono ormai quasi deserti. "Negli anni Ottanta Cosa nostra uccideva molto di più e governava settori importanti della società, dell’economia e della politica siciliana – continua il procuratore –. Oggi è più debole, soprattutto a causa della repressione giudiziaria e di polizia che ha impedito la riorganizzazione della Cupola. Ma non significa che è scomparsa". 

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