Blocchiamo tutto: lavialibera aderisce allo sciopero del 22 settembre per Gaza

Anche la redazione de lavialibera aderisce allo sciopero generale indetto dall'Unione sindacale di base. Scenderemo in piazza per denunciare il genocidio a Gaza e la strage di giornaliste e giornalisti nella Striscia

Redazione lavialibera

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21 settembre 2025

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Aderiamo allo sciopero del 22 settembre per Gaza convocato dall'Unione sindacale di base.

Come redazione abbiamo seguito l'evolversi del genocidio che sta avvenendo nella Striscia, che ormai conta più di 60mila morti, di cui oltre 250 colleghi giornalisti uccisi dall'esercito israeliano mentre stavano compiendo il loro lavoro.

Per questo, condividiamo le motivazioni per cui è stata indetta la mobilitazione: 

  • l’aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza oggetto di un vero e proprio genocidio da parte dello Stato di Israele e la continua rapina di territorio Palestinese al fine di annettere la Cisgiordania;
  •  il totale blocco da parte dell’esercito israeliano degli arrivi umanitari alla popolazione stremata che ha già creato numerosi casi di morti per fame, oltre alle decine di migliaia di morti tra cui bambini, donne, giornalisti, operatori sanitari;
  • le gravi minacce di attacco da parte del governo israeliano nei confronti delle navi della missione umanitaria mondiale “Global Sumud Flotilla”, che vede a bordo la presenza di cittadini, lavoratori e sindacalisti italiani, per impedire, anche con le armi, l’arrivo di derrate alimentari;
  •  il rischio concreto di attacco da parte delle forze armate Israeliane alle navi della Flotilla, rischio avvalorato da ben due attacchi con droni a navi ormeggiate a largo della Tunisia nei giorni scorsi;
  • l’inerzia del Governo Italiano e dell’Unione Europea nel respingere le gravi affermazioni dei ministri Israeliani che equiparano gli equipaggi della Global Sumud Flottilla a terroristi;
  • l’indisponibilità dell’Unione Europea e del Governo Italiano di imporre sanzioni adeguate alla gravità della situazione e ad interrompere ogni relazione istituzionale e collaborazione economica, scientifica e politica con lo stato di Israele.

Domani scenderemo in piazza a Torino e non pubblicheremo nulla se non contenuti sulla mobilitazione e sul genocidio in corso.

Lo facciamo con l'impegno di continuare a raccontare e divulgare informazioni su ciò che succede dall'altra parte del Mediterraneo.  
 

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