Strasburgo, 21 ottobre 2025. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen annuncia il programma di lavoro del 2026, tra cui il piano Readiness 2030. Foto: Commissione europea
Strasburgo, 21 ottobre 2025. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen annuncia il programma di lavoro del 2026, tra cui il piano Readiness 2030. Foto: Commissione europea

Readiness 2030: chi soffia sul vento del riarmo europeo

L'Europa vara un maxi piano da 800 miliardi che arricchisce l'industria bellica e aumenta le possibilità di corruzione. Quanto hanno pesato i condizionamenti sottobanco del mondo militare nell'orientare l'agenda politica europea e la percezione collettiva delle sfide alla sicurezza?

Alberto Vannucci

Alberto VannucciProfessore di Scienza politica, Università di Pisa

1 novembre 2025

"Venite Signori della Guerra, voi che costruite i cannoni, voi che costruite gli aeroplani della morte… voi che vi nascondete dietro scrivanie, voglio solo sappiate che posso vedere attraverso le vostre maschere", così cantava nel 1963 un imberbe Bob Dylan, all’epoca ancora menestrello folk. È certo che quegli stessi Masters of war, che danno il titolo al brano, hanno brindato al varo del piano europeo Re-Arm Europe, in seguito rinominato con un’operazione di marketing politico Readiness-2030: la “prontezza” può suonare meglio del “riarmo” alle orecchie dell’opinione pubblica.

Si tratta di un investimento complessivo di circa 800 miliardi di euro che andranno a ingrassare i bilanci dell’industria delle armi, e a cascata i dividendi dei fortunati azionisti. Priorità assoluta di un’Europa mai come oggi disunita diventa dunque la difesa, in attesa che anche i paesi Ue – seguendo l’esempio Usa – virilmente ribattezzino ministero della Guerra i corrispondenti dicasteri. Il rafforzamento militare, ci raccontano, varrà a consolidare il nostro apparato protettivo contro le turbolenze di un assetto geopolitico quantomai incerto, terremotato in questi anni dal brutale attacco russo all’Ucraina, dal bullismo narcisistico trumpiano, dall’aggressione genocidaria dell’esercito israeliano a Gaza – e si potrebbe continuare a lungo.

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