10 dicembre 2021
Mi chiamo Oleh Opryshko, ho 27 anni, sono uno studente universitario e lavoratore. Da quasi 20 anni vivo in Italia, a Latina. Sono nato in Ucraina, in una città chiamata Sambir al confine con la Polonia. Lì ho frequentato i primi anni di scuola prima di raggiungere mia madre che dopo il divorzio si era trasferita in Italia. Quando torno nel mio Paese d’origine le persone credono che sia straniero: non ho l’accento ucraino e la lingua che parlo meglio è sicuramente l’italiano. Ma sulla carta d’identità non lo sono.
Faccio parte della generazione Erasmus, di giovani abituati a vivere da europei, da veri cosmopoliti. Il mio piccolo dramma è duplice: sono italiano, ma non ho la cittadinanza e sono europeo in quanto ucraino, ma extracomunitario perché l’Ucraina ancora non fa parte dell’Ue. Soprattutto dopo l’eurorivoluzione di Maidan del 2013 (la ribellione del popolo ucraino contro l’autoritario presidente Yanukovych per la mancata firma sull’accordo di entrata nell’Ue), ho capito che serve un unico Stato europeo che vada da Lisbona a Luhansk, dove è nata mia madre, città ora occupata dai russi. Per questo faccio parte del Movimento federalista europeo.
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