Garra Blanca, il tifo organizzato di Colo-Colo, la principale squadra calcistica del Cile. Credits: Wikipedia
Garra Blanca, il tifo organizzato di Colo-Colo, la principale squadra calcistica del Cile. Credits: Wikipedia

Cile, gli ultras del Colo-Colo tifano per la giustizia sociale

Nel rapporto tra la più titolata squadra di calcio di Santiago, la sua tifoseria e la lotta per la democrazia e la giustizia, si ritrova quella passione che accompagna il paese a voltare pagina

Redazione <br> lavialibera

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21 febbraio 2022

In questo numero ospitiamo il contributo di due giovani ragazzi di Libera Campania, Gigi e Giuseppe, che ci portano lontano: in Cile. E ci raccontano come le proteste sociali per accogliere minoranze, diversità e pretendere diritti abbiano trovato voce grazie  al legame speciale tra il  Colo-Colo, la principale squadra calcistica cilena, la più popolare e titolata e  la “Garra Blanca”, il tifo organizzato, che diventa il grido delle persone umili.

Nel processo di cambiamento in atto a Santiago del Cile, dove si è insediato un governo composto da molti giovani, esiste una storia significativa di calcio, tifo e partecipazione popolare. Un percorso che porta dai gradini di uno stadio cittadino alle strade della rivolta sociale; che parte da lontano, fin dagli anni della dittatura di Augusto Pinochet (tra il 1973 e il 1990) e arriva all’oggi. Il ruolo del barrismo, cioè il tifo organizzato, e in particolar modo quello della Garra blanca del Colo-Colo, squadra di Santiago, ha superato l'ambito calcistico, entrando ancora una volta nella storia del paese.

Il club è diventato la rappresentazione del legame tra l’ideale sportivo e quello sociale, lo stadio un luogo politico

Gli ultras di questo gruppo si richiamano a un "barrismo diverso e consapevole" partendo dal presupposto che, prima di essere sostenitori della squadra, i tifosi degli enlutados (il nomignolo dei giocatori del Colo-Colo) sono persone comuni in un contesto segnato da precarietà, discriminazioni, povertà ed estreme diseguaglianze. Oltre all'impegno anti-dittatura, negli ultimi decenni la Garra blanca è stata in prima linea nelle proteste e nelle battaglie sociali. Il 18 ottobre 2019, con l'aumento del costo del biglietto della metropolitana, è entrato in scena un movimento popolare che ha messo in discussione non solo quel rincaro, ma anche l’applicazione di politiche neoliberiste introdotte dopo il golpe dell’11 settembre 1973.

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Un processo di radicalizzazione i cui primi frutti sono stati raccolti col referendum del 25 ottobre 2020, quando i cileni hanno votato per l’abrogazione della Costituzione di Pinochet del 1980 e per l’istituzione di un’assemblea costituente eletta a suffragio universale, capace di rappresentare anche i popoli indigeni. Il 19 dicembre 2021, con l’elezione alla presidenza del 36enne Gabriel Boric contro José Antonio Kast, rappresentante degli eredi di “Pinocho”, la Garra blanca – spinta dai sottogruppi più politicizzati, tra cui gli Antifascistas, organizzazione composta anche da collettivi femministi – ha manifestato il proprio apporto con appelli al voto democratico e antifascista, prendendo posizioni nette all’interno delle assemblee. Per risalire alle radici di questa storia dobbiamo riavvolgere il nastro, rimescolando la storia del paese con quella calcistica. 

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