Alcuni bambini partecipano a un progetto Volley S3 per l'insegnamento della pallavolo insieme ad Andrea Lucchetta (Crediti Fipav)
Alcuni bambini partecipano a un progetto Volley S3 per l'insegnamento della pallavolo insieme ad Andrea Lucchetta (Crediti Fipav)

"Lo sport di base è un bisogno primario"

La pandemia ha costretto allo stop lo sport di base, discipline praticate da migliaia di giovani e non utili all'educazione, alla socialità e alla salute

Lucilla Andreucci

Lucilla AndreucciResponsabile settore Sport di Libera

15 gennaio 2021

Campetti vuoti, tappetini arrotolati, piscine asciutte, palestre silenziate, armadietti chiusi, palloni fermi. Lo sport di base è stato tra i primi costretti a chiudere quando la seconda ondata di coronavirus è diventata impetuosa. Così ha voluto chi siede al tavolo del comando. "Dietro queste scelte c’è un limite culturale – denuncia Vincenzo Manco, presidente dell’Unione italiana sport per tutti (Uisp) –. Lo sport è prevenzionesocialitàeducazione, economia sociale: chiediamo il diritto di ammetterlo tra i diritti fondamentali delle persone. Penso alle tante società sportive, alle palestre che hanno investito durante l’estate per rispettare i protocolli, con sanificazioni, termo-scanner, tracciabilità dei partecipanti. In regola, ma ora chiuse. Purtroppo non si ha la consapevolezza di quanto lo sport rappresenti un progetto di vita e insieme un mondo produttivo, con una rete capillare di realtà e volontari preziosa per la nostra economia sociale".

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