![Un'immagine tratta dal profilo TikTok di un componente della gang Ak-47 Carpi, in cui compaiono dei fucili](documenti/schede/scheda/whatsapp_image_2024_07_12_at_11_58_20.jpeg)
Una gang sfruttava corrieri pachistani, al lavoro in appalto per Sda (Poste Italiane)
![Rosita Rijtano](documenti/autori/square/117325224_10158542976924758_2113746680685362901_n.jpg)
15 gennaio 2021
Campetti vuoti, tappetini arrotolati, piscine asciutte, palestre silenziate, armadietti chiusi, palloni fermi. Lo sport di base è stato tra i primi costretti a chiudere quando la seconda ondata di coronavirus è diventata impetuosa. Così ha voluto chi siede al tavolo del comando. "Dietro queste scelte c’è un limite culturale – denuncia Vincenzo Manco, presidente dell’Unione italiana sport per tutti (Uisp) –. Lo sport è prevenzione, socialità, educazione, economia sociale: chiediamo il diritto di ammetterlo tra i diritti fondamentali delle persone. Penso alle tante società sportive, alle palestre che hanno investito durante l’estate per rispettare i protocolli, con sanificazioni, termo-scanner, tracciabilità dei partecipanti. In regola, ma ora chiuse. Purtroppo non si ha la consapevolezza di quanto lo sport rappresenti un progetto di vita e insieme un mondo produttivo, con una rete capillare di realtà e volontari preziosa per la nostra economia sociale".
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Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.