Povertà educativa

Con povertà educativa si intende la condizione che impedisce a bambini e ragazzi di accedere al loro diritto di apprendere e ricevere una formazione. Non si tratta però solo di una questione di scuola e di istruzione, ma di una più generale condizione di accesso alle opportunità culturali, intese in senso ampio: giochi, libri, film, musei, sport e qualsiasi altra cosa possa contribuire alla crescita e allo sviluppo dei minori. Tra le cause della povertà educativa figurano sicuramente disuguaglianze economiche e sociali. Studi e statistiche lo confermano: chi cresce in un nucleo familiare con scarse risorse economiche è meno a contatto con stimoli educativi e fa più fatica a imparare e a progredire. Anche per questo motivo, l’ascensore sociale resta bloccato. Vivere in condizione di povertà educativa oggi significa avere più probabilità di sperimentare la povertà economica domani. Ma come si risolve la povertà educativa? Ovviamente non esiste una ricetta unica. Una questione complessa richiede interventi ampi e integrati, per abbattere le disuguaglianze, garantire il welfare e assicurare la presenza e l’accesso dei presidi culturali e formativi in tutti i territori e per chiunque.

Una questione di classe
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A scuola di disuguaglianza

Abbandono degli studi, competenze insufficienti, disparità territoriali: anziché sparire, spesso in classe le differenze tra alunni si rafforzano e moltiplicano. E chi si allontana dai banchi rischia di avere meno possibilità lavorative in futuro

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

6 aprile 2022, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco presentano Documento di economia e finanza (Def), approvato dal Consiglio dei Ministri (Foto Governo.it - licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

La vita peggiora

Il Documento economico finanziario del governo Draghi non fa nulla per correggere un modello di sviluppo sbagliato, mentre il rapporto Benessere equo e sostenibile dimostra che le condizioni di vita peggiorano ancora

Giuseppe De Marzo

Giuseppe De MarzoCoordinatore nazionale Rete dei numeri pari

Il murales "Sangue e latti" realizzato da Igor Scalisi Palminteri nel quarteire Sperone a Palermo. Per il suo lavoro nelle periferie l'artista è stato ascoltato dalla commissione (Facebook)

In Sicilia l'Antimafia indaga le condizioni dei minori

Nelle periferie siciliane, dallo Zen a Palermo al quartiere Librino a Catania, molti giovanissimi frequentano la scuola in maniera irregolare. Un problema di cultura, ma anche una grave mancanza delle istituzioni, incapaci di fornire strutture e …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

28 aprile 2021, Napoli. Il busto del 'baby boss' Emanuele Sibillo, ucciso in un agguato di camorra, portato via dai carabinieri dalla cappella votiva allestita nel palazzo del centro storico dove risiede la famiglia (Ciro Fusco/Ansa)

Giovani gangster si fanno strada a Napoli

Dietro l'esplosione di violenza giovanile a Napoli, sembra esserci una particolare lotta di classe di giovani usciti da famiglie senza istruzione e lavoro. Se nelle periferie europee è il segnale di un fallimento dell'integrazione, qui è …

Isaia Sales

Isaia SalesProfessore di Storia delle mafie

(Kio Azuma/Unsplash)

Disuguaglianze a scuola: una questione di classe

Il sistema educativo italiano accentua le disuguaglianze. Il percorso scolastico è influenzato dal contesto sociale e familiare ma è nel passaggio dalle medie alle superiori che si crea una frattura difficilmente sanabile

Marco Romito

Marco RomitoRicercatore

Davide Romanelli

Davide RomanelliGrafico

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