Viviamo in un mondo digitale, immersi nelle innumerevoli declinazioni di una tecnologia che ha cambiato radicalmente le nostre vite. Più corretto quindi parlarne al plurale, come mondi digitali, per tenere conto delle molteplici angolazioni da cui è possibile guardare a questa dimensione della realtà e alla questioni che pone. Urgente, ad esempio, interrogarsi sul valore della rete di internet come bene comune e sull’accesso al digitale come diritto da garantire a chiunque, senza discriminazioni. Di fondamentale importanza per la tutela dei diritti, il capitolo legato alla gestione dei dati sensibili, che costituiscono un capitale economico per alcuni e che perciò pongono problemi di ordine politico, economico ed etico.
Il mondo digitale, come quello materiale, può trasformarsi nel campo di azione per vecchie e nuove forme di criminalità, ma permettere anche il fiorire di nuove modalità di attivismo e di partecipazione, azzerando le distanze e mettendo in circolo le informazioni. La digitalizzazione apre un mondo di possibilità inedite, ma è lo specchio potenziato di ciò che già viviamo. Meglio tenerlo d’occhio.