Reati informatici

Con l’espressione reati informatici (o cybercrime) si intendono una serie di crimini compiuti attraverso supporti digitali, informatici o telematici, con lo scopo di compromettere o distruggere beni o informazioni riservate. Per dirlo più semplicemente, si tratta di reati che viaggiano su internet. I crimini informatici sono stati introdotti nel codice penale italiano dalla legge 547/1993, poi integrata con il decreto legislativo 231/2001. La normativa raggruppa i diversi tipi di cyber crimes organizzandoli nelle seguenti categorie: frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso, diffusione di hardware e software finalizzati a danneggiare sistemi e intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche. La competenza investigativa sui reati telematici è essenzialmente affidata alla polizia postale. L’importanza crescente che questi crimini stanno assumendo è la naturale conseguenza della sempre più massiccia digitalizzazione dell’economia, del lavoro e della vita quotidiana.

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Costretti a truffare: i nuovi schiavi del cybercrime

Secondo l'Onu, centinaia di migliaia di persone nel sud-est asiatico sono adescate con l'inganno e costrette a lavorare in enormi "fabbriche di frodi". Ma non è un problema regionale: secondo l'Interpol, le reti criminali ormai reclutano e truffano …

Paolo Valenti

Paolo ValentiRedattore lavialibera

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Cybercrime: l'ascesa della gang LockBit

Marketing e capacità d'impresa: i segreti di Lockbit, nuovo gruppo leader nei ransomware, una delle minacce informatiche più comuni e remunerative

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

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Intercettazioni, il problema sono i trojan

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I software che consentono il pieno controllo dei dispositivi su cui vengono installati sono sempre più utilizzati. Manca però una legge

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo (C. Fusco/Ansa)

Melillo: "Tra mafie e mondo cyber, relazioni profonde"

Lo dice il procuratore nazionale antimafia a lavialibera, avvertendo: "Le mafie si servono di soggetti con competenze informatiche, che sono ormai diventati parte integrante delle organizzazioni e hanno il compito di garantirne l'impunità, …

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

La schermata di un software malevolo

Il grande assente dalla Convenzione di Palermo: il cybercrime

Oggi le mafie usano le ultime tecnologie tanto per i reati tradizionali quanto per commetterne di nuovi. Impossibile combattere un fenomeno globale con legislazioni frammentate

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

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