Con l’espressione reati informatici (o cybercrime) si intendono una serie di crimini compiuti attraverso supporti digitali, informatici o telematici, con lo scopo di compromettere o distruggere beni o informazioni riservate. Per dirlo più semplicemente, si tratta di reati che viaggiano su internet. I crimini informatici sono stati introdotti nel codice penale italiano dalla legge 547/1993, poi integrata con il decreto legislativo 231/2001. La normativa raggruppa i diversi tipi di cyber crimes organizzandoli nelle seguenti categorie: frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso, diffusione di hardware e software finalizzati a danneggiare sistemi e intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche. La competenza investigativa sui reati telematici è essenzialmente affidata alla polizia postale. L’importanza crescente che questi crimini stanno assumendo è la naturale conseguenza della sempre più massiccia digitalizzazione dell’economia, del lavoro e della vita quotidiana.
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Crescono i reati online: pedopornografia, adescamenti, truffe e crimini finanziari, opera anche della criminalità organizzata. Intervista a Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia postale, che registra una crescita esponenziale di denunce relative …
A trent'anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, lavialibera propone a lettrici e lettori un numero speciale: una riflessione a più voci sugli anni che ci separano dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un antidoto contro la retorica delle celebrazioni