L’Europa vuole punire i clienti per tentare di fermare le forme di sfruttamento connesse alla tratta di esseri umani. "Non possiamo più tollerare che gli utilizzatori dei servizi prodotti dalle vittime rimangano impuniti", ha spiegato la commissaria per gli affari interni Ylva Johansson a metà dicembre 2022, in occasione della presentazione delle proposte di riforma della direttiva 36 del 2011: il testo più importante a livello europeo sul fenomeno. Dallo sfruttamento sessuale a quello lavorativo, l’Ue ha così deciso di stringere le maglie. "Le modifiche illustrate non toccano diversi punti critici su cui sarebbe stato importante intervenire. Rischia di essere un’occasione perduta", spiega Maria Grazia Giammarinaro, avvocata ed ex relatrice speciale delle Nazioni unite sulla tratta di esseri umani.