Sex worker in protesta per tornare al lavoro, Paesi Bassi 2021. S. Van Der Wal/Epa Ansa
Sex worker in protesta per tornare al lavoro, Paesi Bassi 2021. S. Van Der Wal/Epa Ansa

Ue: contro la tratta, punire i clienti

La riforma della direttiva europea contro lo sfruttamento di esseri umani punta tutto sulla repressione, rischiando il flop

Luca Rondi

Luca RondiOperatore area vittime del Gruppo Abele e giornalista

28 febbraio 2023

L’Europa vuole punire i clienti per tentare di fermare le forme di sfruttamento connesse alla tratta di esseri umani. "Non possiamo più tollerare che gli utilizzatori dei servizi prodotti dalle vittime rimangano impuniti", ha spiegato la commissaria per gli affari interni Ylva Johansson a metà dicembre 2022, in occasione della presentazione delle proposte di riforma della direttiva 36 del 2011: il testo più importante a livello europeo sul fenomeno. Dallo sfruttamento sessuale a quello lavorativo, l’Ue ha così deciso di stringere le maglie. "Le modifiche illustrate non toccano diversi punti critici su cui sarebbe stato importante intervenire. Rischia di essere un’occasione perduta", spiega Maria Grazia Giammarinaro, avvocata ed ex relatrice speciale delle Nazioni unite sulla tratta di esseri umani.
 

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Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.

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