I finalisti della rassegna a Cosenza
I finalisti della rassegna a Cosenza

Music for change, non sono solo canzonette

La band emiliana dei Malvax ha trionfato al Music for change: rassegna che fonde spettacolo e spirito civico, denunciando il lavoro precario

Cristina Palazzo

Cristina PalazzoGiornalista

6 novembre 2023

Ogni rivoluzione, si sa, ha una sua colonna sonora. Note capaci di amplificare sentimenti e innescare mobilitazioni collettive. Con la classica salopette blu da operai e voce dirompente, i Malvax hanno denunciato la precarietà sul lavoro e si sono aggiudicati il trofeo di Music for change, rassegna che unisce musica e impegno sociale, tra i più prestigiosi premi musicali europei dedicato ai temi civili, organizzata dall’associazione Musica contro le mafie, che fa parte della rete di Libera. "È la stessa precarietà che viviamo nella musica e che ancora accomuna molti lavori", raccontano nel brano Lato positivo, che ha conquistato la finale della manifestazione.

“Non adattarsi all’emergenza ma cercare di costruire, è il monito di don Luigi Ciotti che abbiamo fatto nostro” Gennaro de Rosa - presidente di Musica contro le mafie

Musica per il cambiamento

La band emiliana ha creato un inno inedito alla dignità che, come ogni brano nato nelle 14 edizioni del premio, usa la potenza vitale dell’arte per stimolare pensieri e riflessioni su temi cruciali. Attorno a questo obiettivo, Music for change ha creato una comunità di esperti ed emergenti uniti nello scrivere musica, capace di fondere spettacolo e spirito civico, arrivando diretta alle nuove generazioni. La speranza è di innescare con loro un moto salutare di cambiamento. Una ricetta vincente, come testimoniano i numeri record di quest’ultima edizione, con oltre 8mila presenze e tantissimi studenti.

"Non adattarsi all’emergenza ma cercare di costruire, è il monito di don Luigi Ciotti che abbiamo fatto nostro – racconta Gennaro de Rosa, presidente di Musica contro le mafie –. Dopo il covid abbiamo dato vita a una nuova era del premio, trasformando nome e obiettivi e allargando i temi mutuati dall’agenda 2030". Senza nessun allontanamento dall’impegno antimafia, anzi. "Abbiamo capito che la mafia si nasconde anche in argomenti come ambiente, diritti civili, migrazione e cittadinanza digitale. Lo specchio si è allargato cambiando la forma ma purtroppo non la sostanza". 

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