20 febbraio 2024
Lavoro, casa, servizi, accoglienza, salute e giustizia sociale: su questi temi cosa sta facendo la città di Roma? A comporre un bilancio sulle questioni più urgenti per la capitale sono 124 realtà che fanno parte delle reti sociali e sindacali capitoline, nel report “Mosaico Roma: un’agenda sociale per la città” presentato oggi a Palazzo Valentini. Una fotografia, a due anni di distanza, tra le proposte sottoscritte dal sindaco Roberto Gualtieri nel 2021 e i passi che sono stati realmente compiuti per arginare disuguaglianze, esclusione sociale e mafie. Elisa Sermarini, che si occupa delle politiche sociali di Libera ed è coordinatrice del gruppo di comunicazione della Rete dei numeri pari, commenta: “Questo è un lavoro che dura da anni e vuole essere un antidoto alla disaffezione di molte e molti verso la politica. Nella giornata internazionale per la giustizia sociale, vogliamo contribuire con questa iniziativa a rimettere al centro dell’Agenda politica della città la lotta alle disuguaglianze, povertà e alle mafie che per noi rappresentano il principale problema in città e nel Paese.”
Associazioni in piazza contro disuguaglianze ed esclusione
Nella giornata internazionale per la giustizia sociale, vogliamo contribuire con questa iniziativa a rimettere al centro dell’Agenda politica della città la lotta alle disuguaglianze, povertà e alle mafie che per noi rappresentano il principale problema in città e nel Paese
“Oggi Roma è la capitale delle disuguaglianze” si legge nel documento. A dirlo sono i dati: da un lato aumentano depositi bancari e il reddito complessivo; dall’altro sono sempre di più i working poor, chi non riesce ad arrivare a fine mese nonostante abbia un lavoro. In questa cornice si aggiungono anche 42mila posti di lavoro a tempo indeterminato in meno negli ultimi due anni, che diventano più di 200mila se si guarda agli ultimi 10 anni. Il posto fisso è ormai una chimera e i contratti hanno toccato picchi di precarietà che non permettono alcun tipo di stabilità. Nel 2022, il 48 per cento di quelli attivati è durato un giorno.
Cooperazione contro precarietà e disuguaglianze
Si tratta di quasi 700mila rapporti di lavoro, contro una media nazionale del 12,6 per cento. “Per sempre più persone il lavoro non è sinonimo di indipendenza ma di incertezza, soprattutto in una città dai costi sempre più insostenibili”. In questo quadro già sconfortante, si aggiunge il sempre più alto numero di persone che si rivolge allo Sportello della rete per chiedere aiuto dopo essersi indebitati a causa del gioco d’azzardo patologico.
Gioco d'azzardo, il vizio che arricchisce lo Stato
Anche sul fronte della precarietà abitativa la risposta politica non è stata sufficiente. Tra il 2021 e il 2022 sono state create 13 nuove case popolari, 50 vendute a chi ci risiedeva dentro e ne sono state assegnate 302. Un numero piccolo rispetto alle famiglie che aspettano un posto in cui vivere: i nuclei in lista d’attesa sono saliti a 16.631, con 8mila richieste escluse per vizi di forma. Intanto sono stati eseguiti 935 sfratti nella provincia di Roma e continuano i tagli alle politiche. “Dei 200 milioni già stanziati, 100 dei quali previsti dalla Giunta Raggi, non risultano gli ulteriori 200 milioni annunciati e addirittura per il ‘programma sul welfare abitativo’ non vengono stanziate risorse rischiando così di divenire l'ennesimo proclama”.
Roma. Casa popolare, un lusso per pochi
Le richieste sono diverse, dal riconoscimento e il sostegno di politiche sociali coerenti con l’obiettivo di eliminare la povertà e le disuguaglianze
La rete rilancia i sette punti chiave per la coprogettazione tra realtà sociali e giunta comunale, su altrettante aree: disuguaglianze di genere e società della cura, servizi e politiche sociali, diritto all’abitare, diritto all’accoglienza, lotta alle mafie e giustizia sociale, mutualismo solidale e diritto al lavoro. Le richieste sono diverse, dal riconoscimento e il sostegno di politiche sociali coerenti con l’obiettivo di eliminare la povertà e le disuguaglianze, fino alla realizzazione di un sistema di accoglienza diffusa e adeguata ai bisogni, passando per un potenziamento degli uffici pubblici.
“Siamo davanti a un bivio – concludono le associazioni –. Da una parte una città che finalmente esce dalla stagnazione economica e sociale, dall’altra una Roma sempre più precaria e debole in cui anche una grande opportunità di miglioramento come il Giubileo rischia di tramutarsi in un amplificatore di debolezze e disuguaglianze e in un attrattore di soggetti malavitosi interessati al prendere possesso delle tante risorse economiche in campo”.
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