Cop28, a Dubai. Leo Alfonso/ILO
Cop28, a Dubai. Leo Alfonso/ILO

Agenda per il clima del Sud globale

Più risorse e coerenza, chiedeva alla Cop28 il ministro zambese dell'Economia verde e dell'ambiente. I 600 milioni per il Fondo perdite e danni sono una vittoria a metà per chi subisce le conseguenze più estreme

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

29 febbraio 2024

"Ci auguriamo che gli impegni vengano onorati. Le perdite e i danni richiedono miliardi, se non trilioni, di dollari. Chiediamo quindi maggiori risorse per realizzare lo scopo previsto dal Fondo". Il commento di Collins Nzovu, ministro dell’Economia verde e dell’ambiente dello Zambia, è diretto agli Stati presenti alla Cop28, il 28esimo incontro annuale delle Nazioni unite sul clima. L’Africa è arrivata all’appuntamento dopo un summit organizzato a Nairobi, a settembre 2023, e la produzione di una dichiarazione ufficiale sostenuta dal presidente kenyano William Ruto, fortemente contestata dagli attivisti climatici africani perché aperta al mercato dei crediti di carbonio voluto dai paesi del Nord globale. Dal canto loro, in vista della Cop28, 200 sigle della società civile africana hanno lanciato una dichiarazione congiunta focalizzata soprattutto sul Fondo perdite e danni (Loss and damage fund) ancora gravemente insufficiente a compensare i danni provocati dal cambiamento climatico.

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Dubai ha ottenuto come primo risultato inaspettato lo stanziamento di 100 milioni di dollari del governo emiratino proprio per il Fondo. Una mossa economica e politica quella di Sultan Al Jaber – presidente della conferenza e a capo della compagnia petrolifera emiratina – cui sono seguiti gli stanziamenti di 19 paesi e istituzioni (tra cui l’Italia), per un impegno totale di 661 milioni di dollari. Alla Banca mondiale il compito transitorio di rendere operativo il fondo. 

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