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Giovani caregiver: la complessità del prendersi cura

Da giovani non è semplice farsi carico dell'assistenza dell'altro. A 23 anni sono stata caregiver: un'esperienza arricchente, ma per apprezzarla serve la giusta consapevolezza

Giada Zanarini

Giada ZanariniStagista

1 luglio 2024

A 23 anni mi sono ritrovata ad accudire un vicino di casa novantenne non autosufficiente. "Devo operarmi all’anca, te la senti di assisterlo per qualche giorno?". Con questa telefonata della moglie è iniziata la mia esperienza di giovane caregiver, durata più o meno due anni. Ho accettato consapevole dell’impegno richiesto, ma assolutamente ignara di quanto questa decisione mi avrebbe cambiata.

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L’incoscienza di quel che fai

I giovani caregiver sono ragazzi e ragazze sotto i 18 anni, o giovani adulti sotto i 26, che per ragioni di necessità si trovano ad assistere una persona del proprio nucleo affettivo/familiare in stato di disabilità, malattia fisica o mentale. In Italia i cosiddetti young caregiver sono quasi 400mila, il 7 per cento dei giovani tra i 14 e i 25 anni. Se la percentuale sorprende è perché non c’è cognizione del fenomeno; spesso nemmeno questi ragazzi sono consapevoli di essere portatori di cure e credono che adoperarsi per agevolare la sopravvivenza dei propri cari sia inevitabile.

Accudire un malato o un infermo è un atto delicato, specialmente se si tratta di un anziano. La sua dignità è grande quanto la tua, il rispetto che gli devi è immenso

Accudire un malato o un infermo è un atto delicato, specialmente se si tratta di un anziano. Hai a che fare con una persona che non è in grado di badare a sé o soddisfare i propri bisogni. Un bimbo, penserai. Sì, ma un bambino che alle spalle ha una vita di esperienze. La sua dignità è grande quanto la tua, il rispetto che gli devi è immenso. Per questo non è facile, ad esempio, occuparsi della sua igiene: cambiargli il pannolone, fargli la doccia o lavarlo da letto, vestirlo, pettinarlo. È difficile mettere una camicia a chi fatica a muoversi, allacciare i bottoni, infilarla nei pantaloni; eppure l’ho sempre fatto, perché per lui era importante continuare a indossarla.

I giovani caregiver possono anche prestare assistenza sanitaria, cambiando flebo, somministrando farmaci, destreggiandosi tra ricette mediche e piani terapeutici; fungono da supporto psicologico e valvola di sfogo; gestiscono appuntamenti e burocrazia varia e capita pure che debbano prendere decisioni importanti per conto della persona che assistono.

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La coscienza di chi sei

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2024 - numero 27

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Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.

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