31 ottobre 2024
L'Europa ha sempre ritenuto il sistema italiano della giustizia penale minorile un modello da imitare. Innanzitutto perché considera il carcere l’extrema ratio e, in secondo luogo, perché pone l’ideale educativo al centro dell’intero modello. Dal 1988 – anno dell’entrata in vigore del codice di procedura penale minorile – il sistema è riuscito a rendere residuale la risposta carceraria, puntando su percorsi individuali e di integrazione fondati su studio, formazione, vita comunitaria e sulla connessione costante con le realtà del territorio. Il nostro sistema di giustizia minorile ha funzionato in maniera efficace e i giovani all’interno degli istituti penali per minori (ipm) non hanno mai superato il 4 per cento di quelli complessivamente in carico ai servizi della giustizia minorile.
Al 15 settembre 2024 risultavano 569 detenuti. A ottobre 2022 erano 392, in linea con il dato pre-pandemia
Europa ha sempre ritenuto il sistema italiano della giustizia penale minorile un modello da imitare. Innanzitutto perché considera il carcere l’extrema ratio e, in secondo luogo, perché pone l’ideale educativo al centro dell’intero modello. Dal 1988 – anno dell’entrata in vigore del codice di procedura penale minorile – il sistema è riuscito a rendere residuale la risposta carceraria, puntando su percorsi individuali e di integrazione fondati su studio, formazione, vita comunitaria e sulla connessione costante con le realtà del territorio. Il nostro sistema di giustizia minorile ha funzionato in maniera efficace e i giovani all’interno degli istituti penali per minori (ipm) non hanno mai superato il 4 per cento di quelli complessivamente in carico ai servizi della giustizia minorile.
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