
Altro che Oscar, No Other Land è da Nobel

1 marzo 2025
“Raccogliere entro l’estate un milione di firme: è l’obiettivo della prima campagna nazionale promossa dall’associazione Libera per chiedere l’utilizzo a scopi sociali dei beni confiscati ai mafiosi”. Così iniziava l’articolo firmato da Luigi Ciotti e pubblicato il 30 giugno 1995 su 27 quotidiani per giungere alla restituzione alla cittadinanza delle ricchezze illecitamente accumulate dalle mafie.
Guida ai beni confiscati alle mafie
In questi primi trent'anni di Libera, la rete ha costruito un pezzo importante della storia della nostra democrazia e il riuso sociale dei beni confiscati ai mafiosi ha contribuito a rigenerare i territori. Oggi, guardiamo alla strada che si apre davanti a noi, immaginando come far camminare le idee di Pio La Torre sulle nostre gambe.
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NUMERO SPECIALE: Libera compie trent'anni e guarda avanti: l'impegno per l'affermazione della libertà contro ogni forma di potere mafioso è più che mai attuale