16 aprile 2020
Nel 2019 la narcoguerra che da 14 anni dilania il Messico ha colpito uomini, donne e bambini al ritmo di 95 ammazzati al giorno. Il Paese è tra gli esempi più drammatici di democrazia “catturata” dalla criminalità organizzata, luogo dove le droghe contaminano non solo i corpi ma anche le istituzioni, la politica, l’economia, la società e perfino i rapporti interpersonali, lasciando campo aperto alle mafie. Come Paese-cerniera tra nord e sud dell’America e del mondo, il Messico ha storicamente espresso una forte delinquenza organizzata, specializzata in genere nel contrabbando di mercanzia illecita lungo i 3.200 chilometri di frontiera con il “vicino yankee”. Business che nel tempo si è orientato verso l’export di droghe.
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Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.