3 maggio 2021
C’è chi lascia in eredità gli immobili – uno per ciascun figlio, nel migliore dei casi – e chi attività editoriali. È ormai questo il nodo del dibattito sull’editoria siciliana, specie nella parte orientale dell’isola. Un argomento che ha soppiantato la denuncia sul monopolio dell’informazione a Catania: moribondo per consunzione propria, più che per i colpi inferti dagli avversari. Al centro della scena c’è sempre un solo cognome, Ciancio Sanfilippo, ma i nomi sono almeno tre. Quello di Mario, editore e storico direttore del quotidiano La Sicilia¸ a capo di un ex impero di radio e tv, ma anche personaggio di peso nazionale: già presidente degli editori italiani e vicepresidente dell’agenzia di stampa Ansa, con partecipazioni in diverse pubblicazioni del Sud Italia e nazionali. Oggi al centro di un processo per concorso esterno con la mafia, il cui risultato potrà riscrivere una parte di storia del giornalismo siciliano ma non alterarne il destino. Che resta affidato agli altri due nomi: Domenico e Angela, i figli che si sono già spartiti quello che resta della galassia informativa creata dall’ormai 88enne padre. Ex condirettore e oggi editore de La Sicilia il primo, a capo dell’emittente Antenna Sicilia e del sito LaSiciliaWeb la seconda. Due fratelli diversi tra loro: se Domenico sembra aver affiancato il padre senza troppo clamore e, probabilmente, senza il carisma del genitore, la sorella Angela – anche lei in passato nel consiglio d’amministrazione dell’Ansa – nel 2015 si è già resa protagonista del licenziamento dei giornalisti di Antenna Sicilia con la decisione di appaltare all’esterno la produzione dell’informazione. Mistero secondo soltanto all’esistenza di un’altra pagina web legata a La Sicilia: due siti per un solo giornale, una scelta che si spiega più con logiche familiari che imprenditoriali.
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