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17 maggio 2022
"Eroi senza una terra / che combattono una guerra / tra la mafia e la camorra / Sodoma e Gomorra / Napoli e Palermo / succursali dell'inferno / divorate dall'interno". Esordiva così Francesco di Gesù, alias Frankie hi-nrg mc, nel febbraio del 1992. Fight da faida (Irma Records), considerata da molti la migliore canzone rap della storia della musica italiana, è il primo singolo del pioniere italiano del genere musicale nonché la prima vera presa di posizione contro le mafie della musica italiana. " All’epoca vivevo a Città di Castello e leggevo il settimanale Avvenimenti – racconta il rapper – le loro inchieste giornalistiche su massoneria, mafie e servizi deviati sono state fondamentali per capire cosa stesse accadendo in quel momento nel Paese". Una storia che il cantante ha poi raccontato nel suo primo libro, Faccio la mia cosa (Mondadori, 2019), un romanzo in cui intreccia la sua biografia con la storia dell’hip hop. Abbiamo incontrato Frankie per farci raccontare com’è nata Fight da faida, a trent’anni dall’uscita.
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Quando hai scritto questa canzone?
Un anno prima delle stragi, la notte del 21 giugno 1991. Ero di ritorno da una festa hip hop dove c’era gente che ballava, rappava e faceva graffiti. Sull’onda anomala di quella adrenalina, ho scritto il mio primo rap in italiano con rime un po’ più evolute. Prima scrivevo solo in inglese, cose semplici.
Cosa ti ha spinto a scrivere un brano su questo tema?
Nel cuore avevo e ho tuttora i Public Enemy, il gruppo rap che più di ogni altro ha coniugato stile ed energia con la protesta sociale e la critica politica. Loro sono stati i primi a utilizzare in maniera esplicita e inequivocabile il rap come mezzo di comunicazione per sensibilizzare il pubblico, non a caso lo stesso Chuck D definì il rap come " la Cnn dei poveri". Sono stati loro a ispirarmi.
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